Città del Teatro: presentata la stagione 2017 e L’Impallato torna in onda dalla Sala Grande.

Cultura
Cascina
Giovedì, 1 Dicembre 2016

CASCINA. Ieri mattina alla Città del Teatro c’è stata una conferenza stampa, presenti Andrea Buscemi, Presidente della Fondazione Sipario Toscana Onlus; Luca Nannipieri, Assessore alla cultura; Nicola Rossi, Presidente di 50Canale e Matteo Arcenni, Vicepresidente del cda del Teatro.

Volontà della direzione, dopo aver specificato di voler superare le ultime “assurde polemiche”che hanno travolto la nomina del cda e degli spettacoli gratis, è di portare il teatro a diventare un faro non solo per le comunità locali, ma  anche un centro di rilievo su scala nazionale. Mentre infatti si registrano i successi degli spettacoli mattutini per le scuole e delle Domeniche a Teatro, anche il Presidente Buscemi ha voluto lui stesso andare in scena, personalmente e gratuitamente, con “L’Avaro” di Molière, per la prima della stagione ON. La motivazione addotta è stata che offrirlo gratuitamente è stato un segno di apertura a tutta la cittadinanza e non, parole di Buscemi “non per una minoranza radical-chic, che poco ha a che fare con la cultura”, d’altra parte è lui il maestro. I nomi che appariranno in questa rassegna sono, per citarne alcuni, Eva Robin’s, Ottavia Piccolo, Sandro Lombardi, Alessandro Haber, Gaia De Laurentiis, Corinne Clery e molti altri. Per quanto riguarda il palinsesto musicale si esibiranno Arisa, Mario Biondi e anche Vinicio Capossela.

Ma ci sarà anche una novità:  “L’Impallato”, trasmissione condotta da Andrea Buscemi, trasmessa anche per un periodo dal Teatro Rossi di Pisa, andrà in onda, già da stasera, proprio dal Politeama di Cascina. Fine della scelta è portare la TV al teatro, allargare ancor di più il raggio d’influenza di una importante struttura, lasciata troppo a sé stessa: il teatro, che mette in scena temi universali e fondamentali per l’Uomo, deve entrare nelle case, deve acquisire dimensione popolare, queste le parole di Luca Nannipieri, che ha aggiunto di voler trasmettere l’ultima puntata, nella primavera del 2017 de “L’Impallato”, non dal Teatro Politeama di Cascina, ma dal Teatro Bellotti Bon, ormai rudere e abbandonato, che si trova nel centro di Cascina, in viale Comaschi. Ma al di là di tutto, 50Canale trasmetterà dal Teatro che ospiterà, ovviamente, macchine da presa, tecnici e pubblico. L’accordo economico è basta su una sincronia di interessi, di un do ut des reciproco. Cosa significhi non si è ben capito: la televisione paga i tecnici ( e ci mancherebbe) e il teatro ci mette la sala gratis (aridaie).

Ci sono però delle questioni che suscitano alcune perplessità: si è ritornati spesso e con insistenza sulla mancanza di soldi, usati malamente dalla passata amministrazione che, stando alle parole di Arcenni, invece di investirli, se li intascava (una frase molto pesante). Motivazione per cui, dice il nuovo consigliere, adesso essi attaccano la nuova amministrazione e il nuovo Consiglio d’Amministrazione sulla stampa. Adesso, con l’amministrazione Buscemi il costo vivo del teatro si è abbassato del 35%. Inoltre, ha continuato Arcenni, la passata direzione artistica non si sarebbe distinta nemmeno per le scelte proprie del compito loro assegnato, avendo ricevuto una votazione bassa proprio dalla commissione ministeriale che è incaricata di valutare o meno il lavoro. Il nuovo progetto invece ha preso, per la precisione, un punto su tre e il progetto complessivo dodici punti su trenta, quando il minimo è dieci per accedere al contributo (strani numeri visto che il Mibact ha aumentato il proprio contributo proprio in virtù delle ottime performance avute con la direzione artistica della Diamanti e ad oggi nessun altra domanda è stata ancora presentata). Loro invece hanno ribaltato la situazione, riuscendo ad ottenere ventinove punti e cinquanta su trenta, supplendo con la quantità la qualità, dice Buscemi.  Però poi si è fatto riferimento ad un finanziamento pubblico di un milione e cinquecentomila euro che andranno investiti direttamente nel teatro, e permetteranno anche di abbassare i biglietti degli spettacoli, aiutare le giovani compagnie e permettersi, perché no, pure spettacoli gratis. Non sono un economista, ma se sono proprietario di un ristorante e non ho un bilancio in attivo, certo è che non regalo pasti o quant’altro. Anche qui c’è qualcosa di non chiaro. Di quali giovani compagnie si sta parlando? Forse della Associazione di Danza di Pisa, amica di Valerio Lago, giunta a Cascina non si sa con quali procedure? O invece della compagnia teatrale Teatro InBiliko che invece è stata sfrattata senza un apparente motivo? Un modo di fare apparentemente contraddittorio ma palesemente chiaro: se sei mio amico ti faccio usare il teatro gratis, se sei parte del passato “comunista” ti butto fuori.

E’ tutta una bellissima messa in scena, una conferenza stampa dalle caratteristiche tragicomiche, di una sfrontatezza inaudita, l’ex Presidente della Fondazione Andrea Buscemi (già direttore artistico in pectore) e il Vicepresidente Arcenni sono bravissimi attori, capaci di recitare una parte che gli è stata scritta, interpretano un ruolo al meglio delle loro possibilità. Cercando in tutti modi di non rispondere alle tante domande che vengono spontanee ma, come fanno i bambini, rilanciando accuse che ad oggi non hanno gambe per camminare. In più sciorinano numeri senza una logica chiara. Vogliono che sia possibile realizzare un cartellone quasi del tutto gratuito ma al tempo stesso lamentano la mancanza di fondi e un debito pregresso che impedisce loro di poter pensare ad un futuro del teatro. Del debito sappiamo da tempo, sin dalla passata Presidenza della Fondazione che però ha cercato soluzioni per la continuità delle attività. Finanziamenti pubblici, lo ricordiamo, stabiliti da Regione e Ministero sulla base di specifiche attività di produzione teatrale certificata, appare ora veramente strano che Arcenni faccia riferimento ad una inesistente valutazione della commissione ministeriale che avrebbe bocciato la precedente direzione artistica e promosso quella attuale. Strano che a fronte allora di una bocciatura abbia aumentato il finanziamento proprio sulla base della qualità della proposta teatrale, un aumento dei fondi ministeriali avvenuto, guarda caso, negli ultimi due anni. E poi come ha fatto l’attuale gestione targata Buscemi ad avere una valutazione positiva da parte di non si sa quale commissione se non è neanche stata fatta nessuna relazione inviata agli enti preposti, ricordiamo che la prossima scadenza è al 16 gennaio 2017. Si cercano di intorbidire le acque? Si tenta di confondere il tutto? Appare sempre più evidente un certo pressapochismo di fondo, questo è quello che crediamo, possiamo anche sbagliare, ma dovrebbero dimostrarcelo con certezza e non con fogli scritti a penna presentati in conferenza stampa. C’è poi l’ultima trovata, la messa in onda del programma “L’Impallato” dalla Città del Teatro, presentato come un modo per far arrivare il teatro ad un pubblico più vasto, popolare e non, come dice Buscemi, ai soliti radical chic. La trasmissione di 50Canale avrà un costo suddiviso tra l’emittente televisiva locale e il teatro, senza, come al solito, nessun introito. Cioè a dire ancora una spesa in più da ascrivere nella colonna “dare” del conto economico della Fondazione.  Ci siamo dimenticati di fare l’ultima domanda: ma la Bompani, la società di revisione contabile di Milano chiamata a spulciare i conti del teatro, al di là del fatto che affermano di aver fatto solo una relazione superficiale visto che la Fondazione non risponde ai requisiti contabili stabili internazionalmente classici di una azienda, come è stata scelta? Chi l’ha chiamata e sulla base di quali scelte? Qual è stato il costo di questa operazione? Il costo (non crediamo abbia lavorato gratis) a chi è stato imputato? Al Comune di Cascina o alla Fondazione Sipario Toscana e se fosse quest’ultima sarebbe un altro costo da aggiungere.  Sembra che si voglia solo distruggere tutte le tracce del passato, con un fare discriminatorio, senza avere, al di là dei proclami, una vera visione della strada da intraprendere.

C’è poi l’ultima trovata di Buscemi. Invitare all’Impallato tutti coloro che hanno sollevato questioni, domande (tutte ad oggi senza risposta) o coloro che sono stati ampiamente criticati, messi alla berlina per il loro passato da Presidente della Fondazione. Invitati in un programma condotto dallo stesso Buscemi e condurre un programma significa dettare i tempi, dare la parola, sapere quando poter intervenire per interrompere; un conduttore che è anche il diretto interessato della polemica che lo coinvolge sin dalla sua nomina a Presidente della Fondazione. Non c’è bisogno qui di fare i nomi basta leggere i molti post pubblicati su face book. Un Presidente che il giorno della prima conferenza stampa di presentazione del cartellone del teatro nicchiava e raccontava finte giustificazione sull’assenza della Diamanti quando sapeva cosa stava accadendo e che aveva già ricevuto la lettera di rescissione del contratto di consulenza. Un Buscemi entrato come Presidente del CdA che già sapeva che avrebbe fatto le “scarpette” alla sua collega, complimenti.

Luca Doni

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