Contributi agli affitti, l'Unione Inquilini plaude alla Corte Costituzionale

Cronaca
Cascina
Giovedì, 2 Agosto 2018

I recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale che ha considerato illegittimi i limiti temporali di 10 anni di residenza in Italia e di 5 nelle regioni per presentare domanda di contributo all'affitto e di alloggio popolare, stanno scatenando il dibattito politico da una parte con i sindacati degli inquilini che esultano per il provvedimento, dall'altra con i governi di centro-destra (Cascina e Pisa in testa) che protestano contro questa sentenze

Soddisfatta dei pronunciamenti della Corte Costituzionale è l'Unione Inquilini che con il suo presidente Virgilio Barachini afferma: "la questione dell'introduzione, con leggi nazionali e regionali, di limiti di presenza temporale in Italia e in alcune Regioni per l'accesso all'edilizia popolare e ai contributi per il sostegno all'affitto nei confronti delle famiglie indigenti immigrate (in Toscana anche per cittadini italiani), è tornata di attualità con la pubblicazione delle Sentenze della Corte Costituzionale n° 106 del 24/5/2018, che ha dichiarato illegittimo l'art. 4 comma 1 della L.R. Liguria n. 13/2014, che aveva introdotto il limite di 10 anni in Italia e 5 nella Regione per l'accesso all'E.R.P. da parte degli extracomunitari, e n° 166 del 20/7/2018, che ha dichiarato illegittimo l'art. 11 comma 13 del DL n. 112/2008, che aveva introdotto gli stessi limiti per ottenere i contributi a sostegno dei canoni di locazione previsti dalla Legge 431/98".

L'Unione Inquilini, dalla sua costituzione 50 anni fa, evidenzia "che il possesso di un'abitazione è un diritto, sancito anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo; per cui l'introduzione di qualsiasi forma di preconcetta esclusione di persone indigenti bisognose di assistenza abitativa dalla partecipazione a bandi per l'accesso ad alloggi pubblici o per l'assegnazione di contributi a sostegno del caro affitto è illegittima, come ha sostenuto chiaramente la Corte Costituzionale, ma anche socialmente e umanamente sbagliata, in considerazione dell'esistenza in Italia di milioni di abitazioni sfitte senza giustificato motivo".

"Ciò premesso, prosegue Barachiniresta il problema dei criteri di assegnazione degli alloggi popolari disponibili (in numero molto diverso da Comune a Comune e comunque del tutto insufficienti per coprire l'intera richiesta) e dei contributi per sostenere il pagamento del caro affitto da parte di famiglie indigenti, in considerazione che il finanziamento del fondo statale iniziale si è praticamente azzerato, girando alle Regioni e Comuni l'onere della spesa, col risultato di avere ridotto ad un sesto l'importo medio annuo del contributo pagato agli inquilini, rispetto a quello concesso nel 2000"

Secondo l'Unione Inquilini "l'unico modo equo da prendere in considerazione è quello già in parte introdotto in Toscana dalla L.R. 41/2015, ovvero assegnare consistenti punteggi in base al maggiore tempo di residenza dei richiedenti nella Regione o nel Comune e alla permanenza nelle precedenti graduatorie di ERP, eliminando ogni clausola di esclusione per la partecipazione ai bandi, compresa quella, del tutto irrazionale, della certificazione di non proprietà di abitazioni all'estero (in pratica nel Paese d'origine degli immigrati !) Sia perchè in molti casi, specie per coloro che risiedevano nell'Unione Sovietica e in Jugoslavia, è burocraticamente quasi impossibile ottenere una valida certificazione; ma soprattutto perchè non ha proprio senso escludere persone indigenti, da anni regolarmente in Italia, perchè eventualmente proprietarie in Paesi dell'Africa (es. Eritrea, Somalia, ecc.) o dell'Asia (Bangladesh, Filippine, ecc.) di tucul, capanne, houseboats"

L'Unione Inquilini di Pisa conclude augurandosi "che questo Governo giallo/verde e le nuove Amministrazioni comunali di centrodestra comprendano che esistono altri modi, rispettosi della Costituzione, per garantire agli italiani una certa precedenza nelle assegnazioni; ma soprattutto che capiscano che esiste un numero di abitazioni ingiustamente tenute sfitte che, se utilizzate, sarebbe più che sufficiente per soddisfare tutta la domanda di abitazioni da parte dei bisognosi di casa indigenti regolarmente residenti in Italia".

 

redazione.cascinanotizie