Contro chi fa le barricate occorre un Pisa diverso

Sport
PISA e Provincia
Martedì, 2 Novembre 2021

Il terzo 1-1 regala un Pisa in difficoltà nel dare continuità alla manovra contro chi si arrocca in difesa, e su Lucca...

Terzo pareggio di fila, terzo 1-1 consecutivo, terza volta che il Pisa viene rimontato, questa volta nono nei minuti finali, ma sempre in circostanze in cui l’episodio non ha girato a favore dei nerazzurri. Spesso i calci di rigore arrivano perchè l’avversario li cerca, invece l’Ascoli non ha cercato proprio nulla per tutti i 90’, solo che verso il tramonto della prima frazione di gioco una palla rimbalzata sul terreno bagnato dell’Arena, sbatte sul braccio di Leverbe e così il primo check del Var all’Arena si trasforma in un boomerang per la squadra di D’Angelo.

È stato un Pisa che ha palesato ancora una volta qualche difficoltà a giocare contro avversari che si mettono in campo in 11 dietro la linea della palla, manca quel tambureggiare continuo che può far vacillare la squadra avversaria quando l’unico scopo di questa è non prenderle. Su questo i nerazzurri devono lavorare ancora perché altrimeni fra le mura amiche sarà sempre dura.

Si è rivisto anche un Pisa disposto in campo con il 4312, l’assenza di Marin ha riportato ad una maglia da titolare Mastinu, ma soprattutto si è rivisto dal primo minuto Masucci, che ha capitalizzato con l’ennesimo gran goal un assist al bacio di Lucca. Per la prima volta D’Angelo li ha schierati insieme dal primo minuto e la formula con una prima ed una seconda punta è stata la novità di questa partita: esperimento riuscito, perché anche Lucca trae grande beneficio dall’avere al suo fianco una seconda punta che lo aiuta e lo supporta. Bellissimo poi il movimento del gigante nerazzurro in occasione del primo goal, un mix di potenza, nel saltare l’avversario e di generosità nel servire l’assist invece di provare a fulminare il portiere avversario. La dolente nota è che un giocatore come Lucca dovrebbe essere maggiormente tutelato in campo, invece il primo fischio a favore è arrivato a una decina di minuti dal termine, troppo poco per un calciatore raddoppiato, spesso triplicato la cui maglia è sovente oggetti di culto da parte dei difensori avversari che tendono a stiracchiarla a destra e a manca. Se davvero l’opinione pubblica è convinta che sia il futuro dell’attacco della nazionale, un giocatore così andrebbe preservato e non lasciato alla mercè dei difensori che non potendolo fermare con le buone ricorrono alle cattive.

massimo.corsini