Contro la violenza sulle donne: parità di diritti, salari, pensioni e genitorialità

Cultura
PISA e Provincia
Martedì, 21 Novembre 2023

La Cgil contro la cultura patriarcale dominante

Ha scritto il Coordinamento Donne Cgil Pisa.

La violenza contro le donne, una piaga della nostra società fin troppo ignorata, ha causato quest’anno 105 femminicidi, veri e propri crimini che come tali vanno combattuti.

Una donna ogni tre giorni è un dato insopportabile ed inaccettabile.

L’ultima vittima solo in ordine di tempo, perché purtroppo già sappiamo che non sarà l’ultima, è stata Giulia, una ragazza giovanissima, prossima a raggiungere la laurea, un importante traguardo della sua vita.

Un femminicidio compiuto nel Nord più ricco e prospero, a dimostrazione che la violenza contro le donne è un fenomeno che attraversa tutta la società.

Il femminicidio è frutto della cultura patriarcale, che considera la donna inferiore, una proprietà da utilizzare proprio come tutte le altre, al proprio servizio e per la soddisfazione dei propri bisogni. Una cultura che non ammette frustrazioni, che non ammette rifiuti, che non contempla un NO.

Piuttosto che soffermarci solo sull’inasprimento delle pene, o a stilare vademecum ad uso delle donne su come difendersi dalla violenza, dovremmo rivendicare forte e chiaro il diritto delle donne ad essere considerate pari nei diritti, ad avere salari e pensioni uguali a quelli degli uomini, a condividere con loro la genitorialità, chiedere con forza che sia la società a diventare responsabile dell’ impegno della cura che, insieme alla maternità, devono essere prese in carico da un welfare pubblico in grado di distribuirne l’onere su tutti.

Per questo riteniamo sia necessaria un’azione forte e rivendicativa dei diritti delle donne, che veda impegnata la Cgil nelle sedi di contrattazione, ma anche con una maggiore presenza e visibilità nelle piazze, a partire dall’adesione allo sciopero Internazionale delle Donne dell’ 8 marzo.

Solo attraverso un riconoscimento di parità concreta si potrà arrivare a una vera uguaglianza tra uomini e donne che sia in grado di cambiare radicalmente la cultura.

La violenza non è solo quella fisica, ma anche quella psicologica e economica, che porta le donne a vivere una vita di privazioni, di mortificazioni, che in sostanza si traducono in privazione della libertà personale.

La violenza è anche quella che vede limitare la libera scelta delle donne nel decidere della propria vita, attraverso disposizioni e norme che tendono ad attaccarne i diritti compreso quello all’aborto e all’autodeterminazione.

La violenza e’ anche quella che mette la donna al centro (e solo lei) delle politiche sulla natalità, che la vede esclusivamente come macchina riproduttrice e non portatrice di diritti.

Se vogliamo che davvero cambi la cultura e, di conseguenza, l’intera  società dobbiamo agire sull’educazione a partire dalle scuole di ogni ordine e grado: occorre che l’educazione all’affettività e alla sessualità sia introdotta nei programmi scolastici e sia resa obbligatoria.
Non si uccide per troppo amore: l’amore non fa rumore, non lega, non costringe, non violenta, non uccide.  L’amore e’ donna, è vita, è libertà.

redazione.cascinanotizie