Cremonese - Pisa, il borsino

Sport
Lunedì, 6 Agosto 2018

La tanto bistrattata Coppa Italia ogni tanto regala storie ad alto contenuto emotivo e partite di buona qualità come quella andata in scena allo Zini di Cremona e che ha visto il Pisa avere la meglio dopo i calci di rigore. Dopo due partite ufficiali stagionali, con la stessa rosa dello scorso anno, sta maturando la convinzione, una volta di più, che nel campionato scorso sarebbe bastato ancor meno di quello che si pensava fino ad oggi. Sarebbe bastato dare fiducia a chi si aveva in casa, leggi Zammarini, e avere in po’ più di coraggio nel fare certe scelte, leggi difesa a tre, pur in carenza di uomini specifici per il ruolo di difensore centrale, quella comunque è storia vecchia, il Pisa 2018/2019 sembra fatto di un’altra pasta, non soltanto sul rettangolo di gioco, ma anche nella stanza dei bottoni dove si ha le idee finalmente più chiare sui giocatori su cui puntare e su quelli che invece non interessano, questi ultimi, volendo disperatamente restare aggrappati ad un contratto, dimostrano soltanto che il loro interesse non è quello di giocare a calcio, ma di mettersi da parte un bel gruzzolo e con questo si spiegano anche certe prestazioni “senza attributi” viste nella scorsa stagione.

COSA FUNZIONA Il Pisa getta finalmente il cuore oltre l’ostacolo. Per lunghi tratti la partita di ieri ha ricordato quella eroica della Coppa Italia 2016/2017, quando un Pisa incerottato e con la rosa ai minimi termini si presentò al Comunale di Torino vendendo cara la pelle. In quella circostanza le cose andarono male nel finale, stavolta la musica è stata diversa, anche se la rete a “the last kick of the game” aveva fatto temere il peggio. Un cuore grande così e un carattere di ferro, non è semplice andare per due partite di fila a decidere le proprie sorti dagli undici metri, dopo essere stati, in entrambi i casi, rimontati e dimostrarsi infallibili dal dischetto. Nove centri su nove: se non è record certamente poco ci manca.

Non solo carattere, il Pisa, nella notte di Cremona, ha mostrato anche qualità tecnico-tattiche importanti. A cominciare dal millennial Matteo Campani, autore di una prestazione strepitosa, un mix di tecnica, sangue freddo, incoscienza giovanile e un pizzico di buona sorte tipica di chi è un predestinato. Il Pisa ha preso Gori, ed ha fatto benissimo, ma oggi non è così scontato che sarà l’ex Pro Piacenza il titolare. Risalendo lo schieramento, sulla linea dei difensori c’è un De Vitis sempre più a suo agio nel ruolo di difensore centrale. Spesso nel calcio, ma anche nella vita in generale, le grandi intuizioni accadono un po’ per caso: chissà che l’aver dovuto fare di necessità virtù non abbia fatto scoprire un nuovo ruolo per il biondo numero 30 del Pisa. Nella difesa a tre la figura del difensore centrale che imposta compare spesso e il giocatore sembra tagliato per il ruolo. Anche il centrocampo a cinque conferma i progressi visti in tutte e tre le partite fin qui disputate. Izzillo in questo schieramento sembra particolarmente a suo agio, lo sarebbe anche Gucher, ma sull’austriaco è bene non farci troppo la bocca viste le sirene di mercato. Zammarini è stata una gioia per gli occhi, il giocatore ora sente la fiducia di ambiente e compagni ed i risultati si vedono, eccome se si vedono. Infine l’attacco: Moscardelli da solo fa reparto. Canta e porta la croce, in barba (nel vero senso della parola) al proverbio che recita il contrario. Un leader vero, un capitano entrato perfettamente nel ruolo, che non solo delizia gli occhi con giocate straordinarie, quella al 116’ in cui “ha scherzato” mezzo centrocampo avversario, è stata incredibile, ma che fa brillare anche i compagni di reparto, e ieri a turno ne hanno beneficiato Cernigoi, Masucci e Cuppone.

COSA NON FUNZIONA Nonostante tutto il buono visto a Cremona la coperta del Pisa è corta anzi, cortissima. Abbiamo già detto che un De Vitis così può diventare un difensore centrale, ma ciò non toglie che servono uomini nel reparto. Birindelli, che aveva fatto molto bene contro la Triestina, allo Zini è stato in palese difficoltà contro due ossi duri come Castrovilli e Migliore, l’unica alternativa possibile è stato l’inserimento di un giovane ancor più giovane come Bechini, che nasce esterno sinistro, e che comunque ha fatto assai bene. Certo alla lunga, leggasi in campionato, così non può funzionare, la società lo sa, i giocatori sono già stati individuati e, probabilmente, bloccati, serve fare loro posto nella rosa.

DA RIVEDERE Questo spirito, questa coesione, questa voglia di vincere, se rivedremo ancora queste caratteristiche in questo Pisa, la stagione può dare delle belle soddisfazioni. Questi ragazzi, adesso si sono guadagnati un palcoscenico importante, da serie A, saranno attori protagonisti del vernissage finale del Parma ad una settimana dall’inizio del massimo campionato. I nerazzurri non partono certo favoriti, due categorie pesano come macigni sul pronostico, ma qualunque sia il risultato finale, se vedremo ancora i progressi messi in mostra a Cremona ci sarà da essere più che soddisfatti.

massimo.corsini