Dal Sud del Mondo al mercato contadino di Coldiretti

Politica
Economia
San Giuliano Terme
Martedì, 8 Marzo 2016

Quello che subito risalta nelle foto che pubblichiamo qui a fianco è il sorriso sincero, semplice, vero di queste persone: migranti fuggiti da fame, guerre, persecuzioni, alla ricerca di una speranza di vita, come facevamo noi italiani sino a pochi anni fa e che molti nostri giovani figli hanno dovuto riprendere a fare. Un gruppo di migranti richiedenti asilo che si sono rimboccati le maniche iniziando a coltivare terra incolta e il frutto di questa fatica giungerà sui banchi del mercato della Coldiretti di Pisa. E' una prima esperienza a livello nazionale, il progetto MIAP (Migranti Integrazione Agricoltura Pisana) nasce nel luglio 2015, quando l'associazione Ortipisani onlus decide di coinvolgere il Comune di San Giuliano Terme e la cooperativa Arnera per organizzare un corso agricolo di base per alcuni richiedenti asilo. «L'obiettivo era quello di formare dei contadini – spiega Giuliano Meini di Ortipisani – secondo un progetto win-win, dove a vincere non sono soli i migranti, che iniziano un processo di integrazione tramite la vendita di prodotti, ma anche l'agricoltura locale, che beneficia di manodopera laddove se ne riscontra la necessità». Il Parco di San Rossore e alcune aziende locali hanno infatti messo gratuitamente a disposizione circa 8mila metri quadrati di terreni incolti e pieni di rovi (4mila tra Colognole e via Pesciatina a San Giuliano Terme e 4mila a Cascine Nuove all'interno di San Rossore). «Noi ospitiamo alcuni ragazzi in un appartamento di Cascine Nuove – dice il direttore del parco Andrea Gennai – ma il nostro ospitarli ha senso solo se all'interno di un più vasto progetto di integrazione. L'idea di impiegare i migranti negli orti che abbiamo inaugurato recentemente è senza dubbio valida e spero che possa svilupparsi come merita». Idea che è piaciuta così tanto che a settembre lo stesso governatore Enrico Rossi ha deciso di visitare gli orti di questo progetto complimentandosi con gli organizzatori e con il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio. «Da quanto si è presentata l'emergenza profughi – dice Di Maio, il cui Comune ospita oggi 157 migranti – ci siamo sempre contraddistinti per l'accoglienza diffusa, e questo progetto ne è un valido esempio». A dimostrazione dell'interesse crescente per questa idea innovativa, recentemente il Politecnico di Milano ha richiesto a Ortipisani la possibilità di realizzare una tesi di laurea che possa analizzare vantaggi e criticità. L'intero progetto si finanzia quasi esclusivamente grazie a donazioni e prestiti da parte di aziende private ed Enti pubblici. La Regione Toscana ha infatti messo a disposizione 70 euro totali per ciascun migrante coinvolto in questo progetto, ma i costi di materiali e attrezzature per il momento sono stati coperti da aziende come L'Ortofrutifero, Spazzavento, Le Prata, Piante d'acqua e grazie al lavoro volontario di agronomi ed esperti del settore. «Quando i soldi della Regione arriveranno – dice Meini – li dovremo utilizzare tutti o quasi per creare una recinzione agli orti di San Rossore, perché senza quella non si può coltivare nulla, ci sono troppi cinghiali e altri ungulati». Secondo Meini sarebbe giusto che da tutta questa esperienza i migranti riuscissero a guadagnare qualche soldo per integrarsi gradualmente nella società italiana. «Spero molto in questo progetto – dice il gambiano Pa Wuyeh Njie – perché sono in Italia da 9 anni (a Pisa dal 2015, ndr) e non ho ancora trovato un lavoro». Secondo alcune interpretazioni della legge italiana i migranti non possono essere in alcun modo pagati, pena l'uscita dal progetto di accoglienza. Lo Stato passa loro 75 euro il mese, circa 2,50 euro al giorno. «L'articolo 7 del decreto legislativo del 18 agosto 2015 – recita Meini – sostiene che i migranti devono avere una vita dignitosa. E con 2 euro e mezzo al giorno non credo possano riuscire a integrarsi adeguatamente». Per questo motivo la Coldiretti ha deciso di ospitare il progetto MIAP all'interno del suo Mercato di Campagna Amica sabato 12 marzo. «È un progetto che abbiamo sposato fin dall'inizio – dice Aniello Ascolese, direttore provinciale Coldiretti Pisa e Livorno – partecipando al corso per migranti in qualità di docenti e facendo dissodare i campi dai nostri soci. Iniziamo con questo esperimento nel nostro mercato di via Aurelia Nord, che è uno dei primi in Italia, e poi ci auguriamo che i ragazzi possano costituirsi in una qualche forma di impresa per poter proseguire in questa attività». Sabato 12 alcuni dei migranti del progetto venderanno ortaggi e piante aromatiche ai clienti abituali del mercato, ma anche ad alcune aziende che hanno deciso di investire in questa idea. Secondo Meini le commesse da parte delle aziende agricole per il progetto MIAP si aggirano già tra i 20 e i 40mila euro per il 2016, e a questo proposito l'associazione Ortipisani ha aperto un conto presso Banca Etica.  

luca.doni