Dall'incontro tra il buon cibo e un mazzo di carte nasce la solidarietà
Dall'incontro tra il gioco sano delle carte e il cibo genuino non può nascere altro che qualcosa di buono. Buono non solo per il palato e per il proprio divertimento, ma anche per il prossimo. È questa la filosofia che guida l’associazione Burraco&Food, che ha recentemente volto le proprie passioni a una nobile iniziativa: la donazione di tre pc all’Istituto Comprensivo M.L.King di Calcinaia.
“Nello scorso mese di Novembre abbiamo deciso di finalizzare i nostri appuntamenti di gioco e golosità al Cavatappi Wine & Food a un nuovo scopo: supportare giovanissimi studenti e studentesse nello studio. A questo proposito, l’idea che ci è sembrata più appropriata è stata quella di offrire all’istituto comprensivo calcinaiolo tre nuovi computer portatili, strumenti utili nella didattica moderna, soprattutto a quei bambini che mostrano disabilità specifiche dell'apprendimento. Per l’occasione abbiamo organizzato una 24 ore di Burraco e abbiamo raccolto l’aiuto di numerosi sponsor, tra cui Il Girasole di Castelfranco di Sotto, il King Cobra di San Romano, Donnauomo di Ponsacco, Unipol Sai Assisai Ag. di Pontedera di Fontanelli Patrizio & C.e Pistolesi Caminetti di Bientina”.
La consegna dei doni è avvenuta lo scorso 9 Gennaio, grazie anche al supporto organizzativo assicurato dal Comitato dei Genitori di Calcinaia e Fornacette. Alla presenza del consigliere comunale Christian Ristori, della Dirigente dell'Istituto comprensivo M.L.King, Floriana Battaglia, e della vicaria, Letizia Zerini, l'associazione Burraco&Food ha dunque potuto concretamente regalare i 3 pc alla Scuola, nonché un contributo di duecento euro destinato all'associazione San Vincenzo De' Paoli di Calcinaia.
“Il nostro vuole essere solo un esempio, fanno sapere i soci di Burraco&Food, per mostrare come con poco un gruppo persone che si incontrano, del buon cibo e un mazzo di carte - si possano ottenere dei piccoli, ma importanti risultati. Ci auguriamo che il nostro gesto possa render felici molti bambini e, perché no, anche gli adulti che stanno loro vicini, insegnanti o genitori che siano”.