Esplode la chiesa del Castellare, un ferito
Una violenta esplosione ha spazzato via la chiesa del Castellare a San Giovanni alla Vena nel comune di Vicopisano. Una fuga di gas ha causato lo scoppio che, secondo le prime testimonianze, ha distrutto completamente l'antica chiesa costruita nella seconda metà del '600.
L'esplosione avvenuta nella serata di maretdì 2 maggio ha causato anche un ferito le cui condizioni sono ancora da accertare. Pochi attimi prima della tragedia era in corso un incontro fra alcuni giovani del luogo che stavano preparando la festa che ogni anno si svolge sul monte. Uno di loro ha avvertito odore di gas ed ha fatto evacuare appena in tempo la struttura altrimenti la tragedia avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi per le persone.
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Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri che stanno facendo i rilievi di rito per ricostruire il più dettagliatamente possibile l'accaduto.
La costruzione del piccolo oratorio del Castellare venne iniziata nel 1656 dal pievano Giuliano Bonanni con le elemosine degli abitanti di San Giovanni alla Vena, probabilmente sulle fondamenta di un più antico edificio, che secondo alcuni era il castello e venne inaugurato il 14 settembre del 1657.
Nel 1718 il pievano Giovan Battista Frullani si interessò di ingrandirlo affinché un maggior numero di fedeli potesse entrare nell'edificio per assistere alla Messa. L'ampliamento avvenne grazie ad un lascito di 25 scudi del Signor Valerio Batini, che fece anche dono di una reliquia della S.Croce e per le offerte di altri devoti fedeli e l'oratorio riedificato venne nel maggio del 1723 e in quell'occasione il pievano trasferì nell'oratorio del Castellare la croce di Enrico di Tedice che si trovava nella cappellina della Madonna del Rosario nella pieve di San Giovanni Evangelista. Intorno al 1818 vennero fatti ulteriori lavori di ampliamento.
Nella notte tra il 20 e il 21 giugno del 1931 ignoti tentarono di rubare l'antico crocifisso, che venne preso in custodia dalla Sovrintendenza per il restauro, ma per un lungo periodo si persero le tracce. Nel corso della seconda guerra mondiale la sommità del Castellare era stata presa di mira dell'artiglieria americana e il 14 luglio del 1944 un forte cannoneggiamento centrò del materiale esplosivo che i tedeschi avevano trasportato sulla sommità della collina, usato da loro come punto di osservazione. L'esplosione provocò la distruzione del tetto, le pareti schiantate in più punti e l'altare ridotto in macerie.
Al termine della guerra l'oratorio venne ricostruito con l'aiuto della popolazione che portò a spalle sulla collina, mattoni, sabbia, acqua e calcina e venne riaperto al culto nel 1949. Nell'occasione il Pievano fece portare nell'oratorio l'altare di pietra e l'alzata di legno con il quadro raffigurante l'Ultima Cena che si trovava nella Compagnia del Santissimo Sacramento. Dopo lunghe ricerche, il crocifisso venne ritrovato, restaurato e, questa volta, messo sopra l'altare maggiore della pieve. L'oratorio è ben visibile dal basso grazie alla caratteristica grande croce bianca illuminata durante la notte. Sul retro ci sono dei tavoli con delle panche dove potere sostare, mentre dalla terrazza anteriore si può godere il panorama della pianura sottostante (breve storia tratta da wikipedia).