Fornacette, caos e confusione all'uscita da scuola. I genitori dei bambini di terza media entrano in protesta
Alla fine i genitori hanno deciso per la lotta dura e questa mattina, i bambini delle classi terze, non sono stati fatti entrare a scuola per protesta.
È accaduto a Fornacette, più precisamente alla scuola media (secondaria di primo grado) Salvatore Quasimodo.
Dopo due giorni di caos, con tanto di denunce informali per i problemi legati alla sicurezza causati dall'applicazione della circolare ministeriale (che regolamenta l'uscita degli studenti di età inferiore ai 14 anni), i genitori hanno deciso di passare alle maniere forti e in attesa dell'incontro previsto lunedì prossimo, di non mandare i propri figli a scuola.
Nel mirino, la decisione della dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo "M.L.King" Calcinaia, che ha recepito e applicato le nuove disposizioni ministeriali: i bambini sotto i 14 anni di età non possono più uscire da scuola se non accompagnati da un genitore o da chi è stato delegato dalla famiglia.
"Dal giorno in cui è stata applicata la circolare - spiega una mamma - ci siamo ritrovati nel caos più completo. Prima, quasi nessun genitore veniva a prendere il proprio bambino, ora, con l'obbligo, all'uscita da scuola la situazione degenera".
I genitori, infatti, sono stati costretti ad entrare nel plesso scolastico a seguito di una sorta d'appello di riconoscimento (che valuta l'effettiva delega a prelevare l'alunno), poi, raggiunta la classe, a restare in attesa dell'appello dei professori, che affidano volta volta il bambino a chi è stato delegato a ritirarlo.
"Insomma - continua la mamma - per prendere il bambino serve più di mezz'ora e nella confusione massima, poi, nel piazzale antistante alla scuola, si è sfiorata in più occasioni la tragedia, con la calca dei genitori e i pulmini costretti a manovrare tra decine e decine di bambini in attesa di salire a bordo" (vedi le foto allegate).
La nuova circolare ha avuto ripercussioni anche sul normale svolgimento delle lezioni e i genitori, fino a quando non sarà trovata una soluzione condivisa, continueranno la protesta.
"Il mio bambino - conclude la mamma - ci ha detto che nei giorni seguenti alla circolare, le ultime due ore di lezione sono sistematicamente saltate per dare modo ai professori di oganizzare al meglio l'uscita da scuola degli alunni. Questa situazione è intollerabile, anche per i professori costretti a fare un lavoro non loro, e fino a quando la dirigente scolastica non troverà una soluzione adeguata, continueremo la protesta".
Nel frattempo la circolare ministeriale ha dato origine anche ad una petizione nazionale su change.org (già 10.747 sostenitori) dal titolo "Bambini autonomi o abbandono di minore?" Clicca QUI
Questo il testo allegato "Chiediamo che la legge specifichi che non si considera mai abbandono di minore la normale attività autonoma dei bambini e dei ragazzi (come l'andare e tornare a scuola da soli, il giocare nei parchi pubblici o nei cortili senza sorveglianti, lo spostarsi in quartiere o in paese in autonomia), e che nessun genitore, insegnante, educatore o preside possa essere considerato responsabile di abbandono in queste condizioni. Non vogliamo crescere una generazione di bamboccioni! E una città fatta di auto, scorte e paure. In tanti paesi del mondo i bambini si spostano in autonomia e non ci sono evidenze di maggiori rischi."