I numeri delle imprese al femminile nella provincia di Pisa

Economia
Martedì, 8 Marzo 2016

8 Marzo "festa della donna", ma anche appuntamento di forte riflessione sulla parità di genere. Molto è stato fatto, tanto resta ancora da fare, in settori chiave come l’istruzione, la politica e l’impresa. Per quanto riguarda quest’ultima, nella provincia di Pisa sono 28.579 le donne che fanno impresa, tra amministratrici (8.549), socie di capitale (8.036) e titolari di imprese individuali (6.188). Se si va a considerare il numero delle imprese classificabili definibili come 'femminili', cioè quelle  nelle quali le donne sono in presenza maggiore degli uomini, il dato arriva a toccare quasi quota 10mila ma, soprattutto registra una crescita (+1,3%) più che doppia rispetto a quella del complesso del tessuto imprenditoriale pisano (+0,6%). A parlare sono i numeri diffusi dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa diffusi proprio in occasione della Festa della Donna.

Se le aziende femminili costituite sotto forma di impresa individuale sono ancora al primo posto (6.188 unità), la crescita più importante è ad appannaggio delle società di capitali (+7,0%) seguite dalle imprese individuali (+0,5%). Segno meno per le società di persone, che calano del -2,5%

Andando nello specifico dei settori merceologici, con 2.206 aziende registrate, continua ad essere il commercio al dettaglio a farla da padrone anche se rispetto al 2014, segna una contrazione dell’1,3% (-29 imprese). Segue, ed in lieve crescita, l’agricoltura (1.159 imprese, +0,6%) mentre, in forte crescita, gli altri servizi alla persona (1.019 aziende, +4,6% e +45 unità rispetto al 2015). Avanzano i settori del campo turistico come la ristorazione (829 imprese, +4,7%, +37 aziende) ed i servizi di alloggio (170 imprese, +13,3%, +20 unità). Nel terziario bene il commercio all’ingrosso che sale del +1,9%, stabili i servizi per edifici e paesaggio (prevalentemente servizi di pulizia e disinfestazione) mentre diminuiscono le attività ausiliarie dei servizi finanziari (-2,6%) e di supporto alle funzioni d’ufficio (-2,8%). Le imprenditrici continuano invece ad essere meno presenti nell’industria pelli-cuoio (-3,9%) e confezioni (-3,2%).

Le imprese femminili sono relativamente più presenti nei piccoli centri. I Comuni, invece, dove il numero di imprese risulta elevato ed il manifatturiero assume un certo rilievo, vedono tassi di femminilizzazione decisamente inferiori alla media: su tutti Santa Croce sull’Arno, Vicopisano e Castelfranco di Sotto. Unica eccezione è quella del comune di Pisa. Nel capoluogo, infatti, il tasso di femminilizzazione contribuisce a mantenere la media provinciale al 22% grazie, in questo caso, alla presenza di imprese del turismo e, più in generale, dei servizi.

massimo.corsini