Il borsino di Piacenza - Pisa

Sport
PISA e Provincia
Lunedì, 1 Ottobre 2018

Una sconfitta così pesante il Pisa non la subiva dal 18 maggio 2017, quando all’Arena il Benevento passeggiò 3-0 sui resti del Pisa che abbandonava la serie B, in trasferta bisogna andare ancora più indietro nel tempo, all’ultima giornata del campionato 2014/2015, altra stagione sciagurata che il Pisa concluse crollando 5-1 a Forlì.

La squadra di D’Angelo torna con le ossa rotte dalla prima trasferta stagionale. Sul campo di una delle squadre più in forma del momento subisce una sconfitta pesantissima condizionata da un probabile errore dell’arbitro che concede un rigore assai dubbio, e certamente da un errore della difesa nerazzurra che si è fatta uccellare ingenuamente da una verticalizzazione non irresistibile.

COSA FUNZIONA Lo spirito di reazione dopo lo svantaggio e l’inferiorità numerica. I nerazzurri hanno certamente giocato meglio con un uomo in meno ed in una situazione di palese difficoltà. Segno che il carattere e la volontà a questa squadra non manca, certo non può essere sempre sufficiente, ma è certamente un punto di partenza.

COSA NON FUNZIONA In primis l’approccio alla partita da “pulcino bagnato”. Al netto dell’occasione avuta in apertura da Moscardelli, il Pisa ha concesso troppo al Piacenza nella prima mezz’ora di gioco culminata con l’episodio che ha deciso la partita. In parità numerica i nerazzurri hanno avuto difficoltà di impostazione della manovra: l’assenza di De Vitis, anche da difensore centrale, priva di fosforo e piedi buoni il reparto arretrato in difficoltà nella fase di costruzione dell’azione. Una volta in 10 in Pisa è passato alla difesa a quattro ed il centrocampo si è sentito responsabilizzato dal dover avviare la manovra, a quel punto le cose sono andate un po’ meglio. La difesa a tre ha bisogno di giocatori in condizione. Masi al momento non lo è. Complici le pochissime partite giocate nell’ultima stagione l’ex Ternana avrebbe bisogno di un inserimento più soft, lo si è visto in più di una occasione quando con i piedi ha svirgolato il pallone mettendo tutto il reparto in difficoltà.

Una sola rete in tre partite è un magro bottino che deve preoccupare. Gettare la croce solo sugli attaccanti sarebbe ingeneroso, in questo momento della stagione. Sono i palloni giocabili in area di rigore che scarseggiano ed è questo il problema di fondo.

DA RIVEDERE Se la vittoria contro il Parma non doveva far pensare di avere una squadra da Champions League, la sconfitta di Piacenza non deve indurre a pensare che tutto sia da buttare. Un’ora in inferiorità numerica rende il Pisa visto ieri forzatamente “rimandato a settembre”, certo è che la sfida di domenica contro l’Alessandria diventa già una di quelle da vincere. Contro i piemontesi il Pisa è al bivio: vincere e convincere per dimostrare che il vero volto della squadra è quello visto in coppa Italia, oppure rassegnarsi ad un altro campionato mediocre.

massimo.corsini