Il Pisa "mosca bianca" in un calcio sull'orlo del baratro

Sport
Martedì, 26 Giugno 2018

Serie A: Parma deferito per illecito sportivo, rischia di perdere la promozione, Chievo deferito per illecito amministrativo, ovvero plusvalenze fittizie;
Serie B: Foggia deferito per pagamenti in nero e collusioni con la criminalità organizzata rischia la retrocessione a tavolino, Cesena due volte bocciato dall’Agenzia delle Entrate, con il record di 50milioni di euro di debiti si avvia al fallimento;
Serie C: Virtus Bassano fisicamente soppressa dopo essere stata fagocitata dal Vicenza che si è preso tutto ciò che era della Virtus; Pro Piacenza, Reggiana, Mestre, Matera, Juve Stabia, Trapani (quest’ultima sembra però vicina al salvataggio) attaccate al respiratore ed in cerca di una nuova proprietà che permetta loro di iscriversi al campionato.

Questo è lo stato di salute del calcio professionistico Italiano, e rappresenta solo la punta dell’iceberg, poi ci si potrebbe dilungare sulle squadre erranti che non hanno un impianto adeguato e vanno a giocare a destra e a manca, su quelle che giocano nel loro impianto assolutamente inadeguato al calcio professionistico, senza considerare poi quelle che inizieranno la stagione ottemperando all’iscrizione, ma che sanno molto bene di non avere la capacità economica di onorare fino in fondo gli impegni presi in estate.

Lo spettacolo è deprimente, presidenti che si rivolgono al tessuto economico e di riflesso alle amministrazioni delle città di appartenenza elemosinando un aiuto da parte di imprenditori che si guardano bene dal voler entrare in una società di calcio che ad oggi è un’azienda in perdita un po’ a tutti i livelli, soprattutto in serie C, dove da decenni ormai manca uno straccio di governance che dia un impronta di business ad una lega professionistica ma che alla quale si sposa bene il sottotitolo di una celebre trasmissione televisiva: “dilettanti allo sbaraglio”.

Prima degli acquisti e delle cessioni fa notizia la consegna della documentazione con le relative ricevute di pagamento per completare le iscrizioni al campionato, il plico viene consegnato in lega e celebrato come la vittoria più importante della stagione. Certo lo è, significa che per altri 365 giorni il carrozzone fa avanti, tutto questo non è dignitoso, soprattutto se paragonato ad altri paesi calcisticamente evoluti nei quali i calendari sono già stilati (Inghilterra) ed a neanche due mesi dalla fine della stagione 2017/2018 si è già pronti a ripartire (21 luglio, Germania).

Con queste nefande premesse a Pisa ci si prepara al secondo campionato di serie C consecutivo. Già non avere problemi di iscrizione dovrebbe essere una nota di merito per la società, che cercherà comunque di ridurre sia il monte ingaggi, fra i più onerosi della categoria, sia il numero di giocatori a libro paga, ad oggi una trentina. Come da copione non mancano anche i nomi in predicato di vestire la maglia nerazzurra: da un ritorno in porta di Bindi all’arrivo del centrocampista del Piacenza, ex Pontedera Della Latta. Ne sapremo certamente di più mercoledì 27 giugno quando a partire dalle 20 il neo allenatore D’Angelo verrà presentato alla stampa, in quell’occasione scopriremo cosa ha in mente per il Pisa 2018/2019. L’ex allenatore di Casertana, Bassano e Rimini non ha grandi preclusioni riguardo al modulo, nel corso della sua carriera ha adottato sia la difesa a tre che quella a quattro e quindi non è escluso che si possa vedere un Pisa più camaleontico rispetto a quello della scorsa stagione.

Dopo la presentazione di D’Angelo, l’appuntamento successivo è quello con le nuove maglie firmate Adidas, che rispetto alla passata stagione saranno personalizzate ad hoc per il Pisa. Un breve video introduttivo nei giorni scorsi ha rilevato la presenza del colore giallo, sarà sulla divisa nerazzurra? Sarà il colore della seconda maglia? Tutte curiosità che proveranno risposta il 28 giugno quando il nuovo design verrà rivelato.

 

massimo.corsini