Incontro con Enzo Bianchi a Cascina, lunedì 15 maggio

Cultura
Cascina
Giovedì, 11 Maggio 2017

Ascoltare per incontrarci, è l’opportunità che il Vicariato del Piano di Pisa mette a disposizione di coloro che vorranno venire ad ascoltare Enzo Bianchi, fondatore della Comunità Monastica di Bose, di cui è stato priore sino allo scorso gennaio, il prossimo lunedì 15 maggio a Cascina.

Due incontri, il primo alle ore 18:30 quando Bianchi si recherà presso la Parrocchia di San Lorenzo alle Corti per incontrare i giovani e Don Elvis.

Alle ore 21:15 terrà invece una conferenza presso la Città del Teatro di Cascina. Al centro del dialogo l’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, l’annuncio del Vangelo nel mondo promulgato da papa Francesco nel 2013. “La gioia del vangelo” come momento di incontro e confronto, l’annuncio di una chiesa dalle porte aperte a tutti.

Enzo Bianchi, con le sue parole e quelle di papa Francesco, da teologo e commentatore religioso saprà “aprire” il cuore e la mente di coloro che vorranno ascoltarlo.

Enzo Bianchi è membro del Consiglio del Comitato Cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse e orientali del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani.

Da sempre fautore del dialogo interreligioso, costantemente impegnato nella ricerca teologico biblica, spirituale, nel tendere sempre verso noi stessi e gli altri. E a proposito di questo tema, il noi e gli altri, lo scorso 3 maggio Enzo Bianchi ha tenuto una lectio magistrali a 25 anni dalla scomparsa di padre Ernesto Balducci, pubblicata dal quotidiano Avvenire che qui riportiamo in sintesi:

«Amerei scrivere una storia della nostalgia dell’altro lungo tutta la storia umana». È da queste parole di padre Ernesto Balducci che prendo le mosse per riflettere su «L’altro come dono». Nel nostro modo abituale di pensare e di parlare questa nostalgia è assente e ricorriamo troppo
sbrigativamente a due categorie contrapposte «noi» e «gli altri». Ma è arduo definire i confini tra queste due entità e, ancor di più, stabilire con certezza chi appartiene all’una o all’altra, in che misura e per quanto tempo. Quando giustapponiamo i due termini, in realtà intraprendiamo un
percorso suscettibile di infinite varianti: ci possiamo infatti inoltrare su un ponte gettato tra due mondi, oppure andare a sbattere contro un muro che li separa o ancora ritrovarci su una strada che li mette in comunicazione. Possiamo anche scoprire l’opportunità di un intreccio fecondo dell’insopprimibile connessione che abita noi e loro. Appare evidente allora come per l’essere umano la relazione con gli altri sia una delle modalità di relazione che – assieme a quella con se stesso, con il cosmo e, per chi crede, quella con Dio – gli permettono di costruire la propria identità
e di vivere.

Chi di noi non si è mai chiesto come percorrere i cammini dell’incontro, della relazione con l’altro, con ogni altro, con ogni volto umano?

luca.doni