"Kansas City" opera su Bianciardi alla Città del Teatro

Cultura
Cascina
Martedì, 8 Novembre 2016

Riportare una immaginaria idea biografica di uno dei più grandi ed ancora, purtroppo, poco divulgati scrittori ed intellettuali italiani, quel Luciano Bianciardi che dalla sua terra natia, la Maremma e Grosseto in particolare, ha poi lasciato brevi ed intense tracce acute di letterature, di critica sociale, di costume, non è facile ma a chi ci prova tutto il merito. Un artista che non si è mai lasciato dietro ripensamenti che con spirito critico ed acume ha “solleticato” il nostro pensiero.

Domenica 13 novembre, alle ore 21:00, alla Città del Teatro di Cascina va in scena “Kansas City - vita immaginaria di Luciano Bianciardi", otto quadri per una radiocommedia, di Claudio Riggio, con Antonio Calandrino e con Piero Bronzim, sax alto, Lara Panicucci, clarinetto, Federica Ceccherini, clarinetto, Silvio Bernardi, trombone/eufonio, Marco Fagioli, tuba, Claudio Riggio, chitarra, Giuseppe Sardina, batteria e percussioni. Disegno luci: Marco Alba. Artwork: Daniela Cacace. Compagnia Stabile del Teatro Colombo Tutt’i Soli, da I Quaderni di Valdottavo, un’idea di Nicolao Valiensi. Una produzione Teatro Colombo e Spazio Leopoldo.

La storia è apparentemente semplice e al tempo stesso è anche un’ipotesi di storia di e su Luciano Bianciardi. Un giornalista viene incaricato di scriverne una biografia, ma si fa sedurre dalla stessa terra natia di Bianciardi e ne reinventa i confini, i contenuti, disloca il suo reale in un immaginario da cui poi ogni spettatore è libero di trarne le proprie suggestioni, ritrovarsi nel luogo che più gli appartiene.

Un’opera che si costruisce nel suo farsi drammaturgia e nel suo proporsi ad ogni singolo spettatore.

Un’idea che come dice lo stesso autore “L’idea nasce dall’amore per quest’uomo, lo stesso amore che lo legava disperatamente a Grosseto. Un amore così intenso da lasciare tracce nella realtà. Modificandola. “Era un tormentone” – dice chi lo ha conosciuto – “Grosseto come Kansas City”. Un uomo è i luoghi in cui è stato amato e amare è farsi portare altrove, in un altro luogo. Così Grosseto  la sua città, era Kansas City. Così Bianciardi era un altro uomo", dice ancora Riggio, che conclude: "Adesso scorgo, a distanza di tempo, tra quelle piccole scomodità che ti spingono a fare qualcosa, l’intorpidito e indispensabile desiderio di un’altra chance. Nessun vincolo biografico o filologico perché niente è più squallido di un innocuo ricordo".

luca.doni