Lievito Madre - Le storie delle ragazze del secolo scorso come patrimonio di un passaggio generazionale

Cultura
Mercoledì, 14 Marzo 2018

di Valentina Mazza

Solo due ingredienti semplici, come acqua e farina, possono trasformarsi in qualcosa di veramente straordinario: il lievito madre. Un composto che ha bisogno di tempo, di attenzione, di cura, di coccole e proprio grazie a tutte queste accortezze, riesce a dar vita ad una meravigliosa trasformazione di sé, con la quale poter poi creare ottimi impasti. Non solo come le donne di una volta facevano, ma proprio come le donne sono. Perché il lievito madre è donna, un composto semplice ma al contempo complesso, come l’essenza femminile.   

Lievito Madre è la matrice della pasta di cui noi siamo fatte oggi. Lievito Madre è un progetto realizzato fra donne, solo per il bisogno di farlo, perché per procedere con il moderno modo di vivere e di interpretare le vicende del nuovo secolo, c’è il bisogno di fermarsi, fare un passo indietro e ripartire dai sentimenti delle donne del secolo scorso. Perché, dice la produttrice Concita De Gregorio, “ci piaceva ripartire dove Pasolini era rimasto con le poesie d’amore”.

Un progetto figlio di due madri, Concita De Gregorio, giornalista e regista indipendente ed Esmeralda Calabria, montatrice e regista, le quali, resesi conto di quanto fosse prezioso il materiale raccolto in un lavoro preliminare la cui gestazione è durata quattro anni, dal titolo "Cosa Pensano Le Ragazze” blog del quotidiano Repubblica, fatto di interviste a più di cento donne nate e vissute nel secolo scorso, decidono di dar vita a Lievito Madre - Le ragazze del Secolo Scorso, un documentario di sessanta minuti che è il racconto di donne del passato, che hanno fatto grandi cose per la Storia del Novecento, ed è anche il racconto della storia di tutte noi.

Un lavoro che per esigenza di sentimento e proprio per passione, è creato nel tempo libero da altri impegni mettendo insieme capacità e competenze di ognuna delle collaboratrici ed alla fine Esmeralda Calabria, senza aspettativa, un giorno lo invia alla piattaforma della 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ottenendo la selezione e la successiva proiezione nel settembre scorso.

Le interviste, fatte di domande semplici in ambito personale, con un filo narrativo di temi comuni come l’amore, i desideri, il lavoro, la famiglia, la percezione del proprio corpo, il sesso, la femminilità, la maternità, la politica, diventano un racconto intimo, libero, ironico e a tratti irriverente racchiuso in un montaggio poetico, evocativo ed emozionante che scorre tra le immagini dei filmati di famiglia, alle immagini di un’Italia della prima e della seconda metà del Novecento e tra i pensieri puri con le innocenti voci delle bambine che si intrecciano alle consapevoli adulte confessioni, le parole di queste donne diventano un vero e proprio patrimonio femminile della Storia.

A seconda dell’età dello spettatore, si potrebbe non riconoscere molte delle protagoniste, perché c’è la volontà di renderle anonime ponendole tutte sullo stesso piano, donne celebri e donne comuni. L’analfabeta sarda, la fotografa, la mondina, la scrittrice, la modella, la contadina, ci appaiono semplicemente per ciò che sono, donne. Ed anonime restano fino alla fine, Concita De Gregorio non dà mai loro un’etichetta ma nel finale, descrive semplicemente ciò che sono state, ciò che hanno fatto, ciò che hanno dato all'umanità. 

Cecilia Mangini, che vede il mondo dal suo obiettivo, Giovanna Marini che ha raccolto musica popolare, Esterina Respizzi che monda il riso e si cuce i vestiti, Natalia Aspesi che quando scrive ci spiega chi siamo, Giulia Maria Crespi che del Corriere Della Sera è stata prima editrice, Dacia Maraini che ascolta voci e scrive libri, Giovanna Tedde che ha cresciuto figli e pulito case, Inge Feltrinelli che ha fatto foto, Benedetta Barzini che ci insegna lo stile, Nada Malanima che scrive e canta l’amore, Lea Vergine che decifra l’arte, Adele Cambria che le donne le ha sempre raccontate e molte altre, tutte protagoniste, senza mai che sia chiesto loro qualcosa che riguardasse il loro lavoro che le avrebbe rese tutte diverse per lo stile di vita, bensì chiedendo qualcosa del loro privato, delle rivelazioni sulla loro persona, rendendole così tutte uguali di fronte alla vita.

Lievito Madre - Le ragazze del Secolo Scorso nasce dall’esigenza di abbandonare un sistema fatto di regole e di visioni schematiche che forse non ci appartiene più per dedicarsi semplicemente ed umanamente alla relazione con le persone.  

Nasce dal bisogno di ascoltare. Nasce dal bisogno di ascoltare ciò che le persone del secolo scorso hanno da dire alle protagoniste di questo tempo per riconciliarci con la generazione più vecchia con un carico molto pesante, ovvero il tentativo di raccontare questo passaggio di generazione fra nonne, madri e figlie e per spiegare le ragioni delle cose, perché a vederle le cose, siamo capaci tutti ma spiegare perché le cose accadono, serve attenzione e tempo, come per preparare il lievito madre. 

Le rivelazioni di queste donne, attraverso i loro volti e i loro sguardi, diventano così l’impasto naturale della Storia che amalgama tre generazioni. Destinato perciò a tutte le madri e a tutte le figlie, affinché con questo ponte generazionale, risalendo alle origini del nostro tempo, si raccolga l’importanza di questa eredità dal valore delicato e profondo, capendo il perché delle cose e con la speranza che le generazioni successive possano anche sentirsi capaci e in grado di ribaltare il tavolo delle situazioni.  

E adesso, nel nostro presente, che messaggio possono cogliere le ragazze del nuovo secolo dalle ragazze del secolo scorso? Nel presente è inevitabile gettare uno sguardo alla situazione politica attuale del nostro Paese e si deve dire loro che non si può far politica se non si ama, perché la politica non si può fare se non c’è relazione fra le persone, una relazione autentica e reale. 

È Luciana Castellina a darci questo messaggio: "Non si può amare un’idea se non si è amato una persona”. È il modo più semplice di dirlo. Perché non si può amare nessuna idea se non si riconosce l’incarnazione dell’idea che ami, in qualcuno.

È Concita De Gregorio, che di politica se ne è occupata per anni e che rappresenta la generazione di passaggio, quella con più responsabilità, a fare da ponte a quel messaggio: "ad un certo punto ho capito che di politica ne sapevo troppo e non ne volevo sapere più, perché non c’è battaglia peggiore di una battaglia inutile in partenza, non vale la pena combattere quando non c’è nessuna possibilità, in quel caso conviene togliere le mani e lasciar fare. Alla politica oggi, mi interessano di più i sentimenti e cominciare a raccontare le relazioni fra le persone”. 

Siamo noi, ultima generazione di ragazze del secolo scorso a raccogliere questo importante messaggio e tramandarlo alle ragazze del nuovo secolo, perché si capisca che anche per ricominciare ad amare le idee, bisogna ripartire dall’amore per le persone.

Lievito Madre è una proiezione che ti fa sentire tutta la gratitudine di questo passaggio di consegne, che per quanto mi riguarda aveva mosso i suoi primi passi proprio nel secolo scorso quando io ero bambina e mia madre una giovane adulta e i racconti di tutte queste grandi donne li ascoltavamo nei sabati sera quando loro erano sedute sul divano del salotto di Catherine Spaak su RaiTre e noi due ad ammirarle sul divano di casa.

Ed oggi, nel nuovo secolo, quanto è bello uscire dal cinema a braccetto con la propria mamma dopo la proiezione di Lievito Madre, passeggiare sotto le luci della città e pensare a quanto è appagante esser nata donna, sentirsi così privilegiata per aver ricevuto anima, cuore ed occhi diversi per riuscire a vedere il mondo in milioni di altre prospettive e di differenti sfumature ma riuscendo a soffermare sempre lo sguardo puntando la luce su ciò che conta davvero e scoprire che non è andato perso niente perché in fondo il lievito madre, abbiamo la pazienza di curarlo ogni giorno.


Concita De Gregorio a Pisa con 'Lievito Madre' il 12 marzo 2018 Eventi a Pisa
Lievito Madre - Le Ragazze del secolo scorso è stato presentato al cinema Arsenale di Pisa in occasione degli eventi organizzati dal Comune di Pisa in collaborazione con la Casa della Donna per "Il Marzo delle donne" Lunedì 12 Marzo 2018 con dibattito della Produttrice Concita De Gregorio e Marilù Chiofalo, Assessora alle Pari opportunità e in ultima proiezione oggi, Mercoledì 14 Marzo alle ore 18.30.

 

 

redazione.cascinanotizie