Mostra personale di Giada Paolicchi al Museo della Società Operaia di Cascina

Eventi e Tempo libero
Cascina
Venerdì, 5 Aprile 2024

Prima Mostra Personale di Giada Paolicchi. Domenica 7 aprile dalle 10 alle 18 presso il Museo della Società Operaia di Cascina, Legno e Mestieri

 

Giovane, pisana, la passione fin da bambina per il disegno, i colori, le sfumature, e poi, dopo i corsi con Bruno Pollacci a Pisa, l’Accademia delle Belle Arti a Firenze e l’inizio della ricerca della propria cifra artistica nella pittura. Ed eccola qui, Giada Paolicchi, alla sua prima mostra personale, intitolata Abstract, promossa dalla Società Operaia di Cascina che domenica 7 aprile ospiterà 25 opere di questa artista tra poco ventiseienne presso il Museo della Società Operaia di Cascina, Legno e Mestieri,  in via Curtatone 60.  La mostra sarà aperta dalle 10 alle 18.

L’esposizione è un percorso in cui Giada si racconta seguendo un filo narrativo che inizia dal figurativo - a lapis, a carboncino e poi a olio - coi ritratti, i nudi esercizio di scuola all’Accademia di Firenze ispirati ad un artista francese, che restituiscono la bellezza, l’opulenza interlocutoria delle donne anche nella drammaticità delle violenze e delle ambiguità. Fino all’astrattismo, in cui Giada percorre l’itinerario inverso: dalle emozioni, dagli stati d’animo, ai colori e al tratto. Solo dopo, alla fine, arriva il titolo dell’opera, come la firma. 

“All’inizio la mia impronta era prettamente figurativa – fa sapere Giada - adoravo il carboncino e cercavo di cogliere l’anima dell’essere umano ritraendolo in bianco e nero. Un giorno, un professore di pittura ci propose un esercizio di improvvisazione con i colori ad olio e quello che ne uscì fu il mio primo quadro astratto, quello che diede inizio a tutta la serie e mi portò a distaccarmi quasi definitivamente dal figurativo. I miei quadri, solitamente su cartoncini di medie e grandi dimensioni, vogliono rappresentare paesaggi, ambienti, emozioni, suoni, reinterpretando tecniche e metodologie attraverso l’uso di acrilici, colori ad olio, a volte impiegando materiali quali la sabbia, la schiuma, lo stucco, il fil di ferro e le lamine di alluminio. Con la pittura esprimo me stessa, le sfaccettature del mio carattere e della mia anima. Dipingere è raccontarsi ma è anche raccontare ciò che ci circonda, come ci influenza e ci modella”.
Giada si definisce inequivocabilmente una pittrice, una pittrice però che si è distaccata dall’uso classico dei colori, quelli che faceva a mano all’Accademia triturando le varie sostanze nel pestello: ora, per esempio, quell’alluminio le serve per dare vita ad una pittura tridimensionale, che integra il colore e la sua materialità. E si porge allo spettatore in maniera aperta e libera, lasciandogli tutto lo spazio per vedere quello che egli stesso sente.
 
 

  
 

redazione.cascinanotizie