Pisa, 105 candeline per Nonna Dede. Sarta, salvò il marito dai tedeschi

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 16 Ottobre 2018

Sabato 13 ottobre la signora Alba Barachini ha compiuto centocinque anni.

A festeggiarla nella Residenza “Cottolengo”, oltre alla famiglia, l’assessore alle politiche sociali Gianna Gambaccini insieme ai componenti della commissione consiliare, che hanno omaggiato la festeggiata a nome dell’amministrazione comunale con un mazzo di fiori.

Nonna Dede, all’anagrafe Barachini Alba, è così chiamata dalla sua famiglia perché il padre l’avrebbe voluta chiamare Edelweiss, ma arrivato all’ufficio anagrafe non si ricordava più come si scriveva e così venne chiamata Alba. I nipoti, da piccoli, non sapevano pronunciare quel nome così strano per cui è diventata semplicemente Dede.

È nata a Pisa il 13 ottobre del 1913. Terzogenita di una famiglia di persone semplici iniziò andare a scuola di cucito fin dall’età di 8 anni e dal quel momento diventò la passione della sua vita.

In questi 105 anni ha vissuto molti cambiamenti, due guerre, il suffragio universale, la nascita della Costituzione, la prima trasmissione radiofonica, il primo uomo sulla luna e tantissimi altri eventi, ma il “filo” conduttore è sempre stato il suo lavoro di sarta.

Ai suoi nipoti racconta spesso episodi della seconda Guerra Mondiale che ha vissuto già adulta, con marito e due figli piccoli, quando sfollata a Buti andava “a giornata” presso famiglie benestanti a cucire in cambio di una bottiglia di olio o di altri generi alimentari che poteva barattare per procurarsi altri generi alimentari di prima necessità.

Questa passione ha accompagnato la vita della figlia Carla e la vita delle nipoti per le quali ha confezionato abiti per tutte le occasioni ma soprattutto gli abiti da sposa.

Di cose da raccontare ce ne sarebbero tantissime ma è impossibile citarle tutte, il racconto più caratteristico però è quello di quando, in tempo di guerra, in piena occupazione fascista è riuscita a liberare il marito Otello che era stato fatto prigioniero dai tedeschi e destinato ai campi di concentramento.

Questa donna, in apparenza mite ma molto determinata, ha percorso il tragitto da Buti a Piaggione (Lucca) inforcando una bicicletta senza fascioni, è riuscita a persuadere i tedeschi a guardia del campo che, se lasciavano andare il marito, sarebbero andati a prendere i figli a Buti per poi tornare a Lucca insieme ai figli e quindi partire tutti per la Germania. Inutile dire che il viaggio di ritorno non c’è mai stato…

Fonte Ufficio stampa Comune di Pisa

redazione.cascinanotizie