Pisa-Piacenza, il borsino

Sport
Domenica, 18 Marzo 2018

E niente, il Pisa non vince più. Anche contro un Piacenza, che non giocava da tre settimane, a tratti imbarazzante sia per disposizione in campo, sia per le giocate dei singoli non va oltre lo 0-0, condito dalla miseria di un paio di palle goal in 90’ più recupero. Un po’ pochino per quella che doveva essere la partita del riscatto, quella contro gli emiliani doveva essere la certificazione della ripresa, dopo le luci ed ombre della partita contro l’Alessandria, e invece il Pisa ha ancora una volta deluso le attese dei poco più di 5.000 presenti almeno stando alle cifre ufficiale, ma la gradinata presentava diversi vuoti, a dimostrazione del fatto che anche il pubblico non si sente più attratto da una squadra che sembra una eterna incompiuta, uan squadra perennemente “work in progress”, una squadra che trasmette davvero poche emozioni, I fischi al 90’ sono poi la ceralacca su una partita che ha deluso tutti.

COSA FUNZIONA Per la prima da quattro partite a questa parte il Pisa non ha preso goal. Stop, fine “The End”, e la considerazione viene riportata soltanto per occupare lo spazio del format di questa rubrica che prevede un “cosa funziona”, perché sarebbe stato molto più onesto lasciare lo spazio in bianco

COSA NON FUNZIONA Cominciamo dall’atteggiamento. Il Pisa ancora una volta si è perfettamente adattato all’avversario che aveva di fronte. Partita monocorde, senza un guizzo, senza un briciolo di orgoglio anche quando dagli spalti sono piovuti fischi, e ne sono piovuti assai sia all’intervallo, che nel corso del secondo tempo. A questa squadra tutto scivola addosso senza sussulti, senza impennate di amor proprio. Anche le dichiarazioni del dopo gara rispecchiano questo stato d’animo. Dichiarazioni degne dei politici nostrani quando commentano, senza mai ammettere errori o sconfitte, le elezioni. Anche dopo Pisa-Piacenza si è guardato alle due misere occasioni da goal, al Siena e Livorno (mal comune mezzo gaudio) che perdono e quindi dimostrano la difficoltà del campionato (ma intanto hanno 5/6 punti di vantaggio e qualche partita giocata in meno), ma nessuno che abbia ammesso di aver giocato una partita deludente. Stendiamo poi un velo pietoso su quanto detto al riguardo dei risultati delle partite già concluse: affermare di non sapere come erano andate a finire, per non turbarsi psicologicamente pone più di un interrogativo, non solo sulla forza mentale, ma proprio sull’essere uomini in grado di affrontare le inevitabili pressioni derivanti da un campionato che doveva essere disputato per vincerlo

Dal punto di vista tattico il 433 ancora una volta ha messo in evidenza che sul centrocampo questo modulo ha un effetto benefico, ma che sull’attacco lo stesso effetto è deleterio: Negro, non ha mai segnato in questo campionato partendo da attaccante esterno, significherà qualcosa dopo 30 giornate? Masucci in quel ruolo è mortificato, lui ha caratteristiche da seconda punta. Il risultato è stato che nel giro di un ora di gioco il Pisa ha cambiato completamente il suo fronte offensivo, da Negro, Ferrante, Masucci siamo passati a Maza, Eusepi, Giannone: cambia l’ordine dei fattori ma il risultato è stato lo stesso.

DA RIVEDERE Il presidente il sala stampa. Almeno dopo una prestazione così anonima e deludente sarebbe auspicabile la presenza forte della società, non per saziare la fame di notizie di noi della stampa, ma per rassicurare il pubblico, quel pubblico che purtroppo sta diminuendo di numero e che difficilmente, con prestazioni così poco brillanti, potrà essere spinto a ritornare all’Arena.

massimo.corsini