Ponte di Lugnano, lavori al via tra senso unico alternato e chiusura

Cronaca
Vicopisano
Venerdì, 24 Maggio 2019

Cantiere in partenza, ma continuano le polemiche. Poca informazione ai cittadini e deresponsabilizzazione degli enti coinvolti. A Cascina, Progetto Cascina, interroga l'amministrazione. Perché "L'assessore alla viabilità ha ritenuto di non riferire in consiglio comunale?"

Lunedì 27 maggio, come da programma, sarà aperto il cantiere sul ponte di Lugnano, ma per le prime tre settimane i lavori interesseranno solamente l'alveo dell'Arno, con conseguente scarsa ricaduta sulla viabilità (senso unico alternato per brevi periodi).

Da lunedì 17 giugno, poi, con la serrata delle scuole, partirà la fase centrale dei lavori, quella che per un massimo di 11 settimane (fino a lunedì 2 settembre 2019), renderà impossibile l'utilizzo della struttura con la chiusura totale del ponte al traffico veicolare.

Anche dopo la riapertura del ponte di Lugnano, i disagi non mancheranno, poiché la circolazione stradale, fino alla chiusura del cantiere, sarà regolamentata a senso unico alternato (ma senza le limitazione di peso e dimensione dei mezzi).

"Mi preme sottolineare che durante il mese di aprile scorso - dice in una nota il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori - abbiamo scritto una lettera anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti indirizzata direttamente all'Onorevole Toninelli, per cercare di intercettare qualche finanziamento che permettesse di mettere in campo ulteriori strumenti per limitare i disagi alle comunità interessate dagli interventi sul ponte di Lugnano, ma non abbiamo mai ricevuto alcun cenno di risposta. Parlando di cifre, infatti, per l'intervento strutturale sul ponte fra Lugnano e Cascina, sono stati stanziati in totale 1,3 milioni di euro, dei quali 292mila euro derivanti dal contributo regionale; il resto è a carico completamente dell'Ente provinciale".

Sul sito web della Provincia di Pisa è stata creata una sezione ad hoc per seguire il crono-programma costantemente aggiornato dei lavori; la sezione è denominata #PonteSicuro-Lugnano, disponibile in home page: http://www.provincia.pisa.it/it/provincia/55457/Pontesicuro-Lugnano.html

 

Sulla questione ponte di Lugnano, anche sul versante cascinese continuano ad imperversare le polemiche, soprattutto da parte dell'amministrazione comunale, nei confronti di Provincia di Pisa proprietaria della struttura e del Comune di Vicopisano, colpevoli, di non avere fatto nulla per evitare il lungo periodo di chiusura totale.

In merito alla posizione dell'amministrazione cascinese, però, c'è anche l'interrogazione di Progetto Cascina Psi-Pse, a firma Fabio Poli. La formazione politica, all'opposizione in consiglio comunale, con il documento allegato qua in calce, chiede alla sindaca Susanna Ceccardi e all'amministrazione a trazione leghista, il perché della mancata discussione in consiglio comunale sulla chiusura, più altre informazioni circa lo svolgimento dei lavori.

 

Qua di seguito l'interrogazione di Progetto Cascina Psi-Pse

Alla c. a. del  Presidente del Consiglio Comunale
Elena Meini

Oggetto: interrogazione ai sensi dell’art. 48 del Reg. del C. C. - chiusura del ponte sul fiume Arno posto tra Cascina e Lugnano lungo la S.P. 31 Cucigliana Lorenzana

Premesso che:

-    l'analisi condotta dalla Provincia di Pisa poneva in evidenza lo stato di grave degrado in cui versava il ponte sull'Arno situato in località Lugnano/Cascina e per il suddetto scopo, presso la Prefettura di Pisa, veniva istituito un tavolo tecnico al fine di intraprendere delle azioni di monitoraggio e di presidio dei varchi di accesso al ponte, azioni necessarie a garantire un maggior livello di sicurezza dell'infrastruttura;

-    le azioni di monitoraggio non trovarono attuazione a causa dell'indisponibilità di alcuni enti - tra cui il comune di Cascina - a rendere disponibile il personale necessario a garantire il controllo e la repressione del traffico che, nel frattempo, continuava ad attraversare il ponte;

-    la Provincia di Pisa, preso atto delle indisponibilità manifestate, nel luglio 2017, ritenne di assumere l'ordinanza n. 25071 e pose in opera delle barriere che impedivano l'accesso a mezzi di sagoma maggiore di 2,30 m e peso superiore a 3,5 t, oltre ad una limitazione della velocità a 30 km/h.

Considerato che:

-    il ponte di Lugnano rappresenta un'infrastruttura strategica per la rilevante funzione di servizio e collegamento tra la FiPiLi e l'area del lungomonte;

-    già in data 13/7/2018 si annunciava la chiusura, nell'estate 2019, per dare avvio ai lavori di messa in sicurezza e necessari a ristabilire una normalità di collegamento per aziende, attività commerciali, lavoratori e famiglie, non solo del territorio vicarese, ma di entrambe le sponde del fiume;

-    le limitazioni operate hanno evidenziato una difficoltà dei trasporti commerciali che, ormai da due anni, si ripercuotono quotidianiamante su importanti attività ed insediamenti produttivi (il più noto, per tutti, Acqua e Terme di Uliveto) ma che, incomprensibilmente, hanno suscitato delle incalzanti e frequenti polemiche solo negli ultimi mesi;

-    le polemiche riscontrate vedono coinvolte la Provincia di Pisa perchè, a dire dei rappresentanti leghisti, “quelli del Pd non hanno mai pensato di fare manutenzione"; il Prefetto perchè si è opposto alla possibilità di un ponte alternativo assumendosi “la responsabilità di una decisione di cui sarà chiamato in causa per danni” attraverso un'azione promossa, e “prontamente” affidata ai propri legali, da un'associazione; associazioni di categoria sempre più in evidente contrapposizione con una, che definisce “posizioni a dir poco scandalose” le affermazioni rese dall'altra “sull'impraticabilità” di realizzare un ponte alternativo; di un annuncio di stima che prevede perdite di fatturato per 70 milioni di euro e di oltre 300 posti di lavoro; parlamentari e consiglieri regionali che con crescente bulimia di parole, forse dovuta all'imminente tornata elettorale, da una parte affermano che “ci sono tre milioni e seicentomila euro arrivati da Roma, grazie a Matteo a Salvini, per garantire i lavori notturni o per creare un ponte alternativo” e dall'altra, invece, annunciano che “cittadini e imprese non meritano di essere presi in giro” e i 2 milioni di euro necessari dovrebbero essere stanziati dal Cipe perchè, contrariamente a quanto dichiarato, il governo non ha posto il finanziamento nella Legge di Bilancio.

Il sottoscritto consigliere comunale interroga il sindaco per conoscere:

- le motivazioni per cui, a fronte di accuse quali “l'assordante silenzio delle istituzioni”, mosse a mezzo stampa da alcuni dirigenti di categoria, l'assessore alla viabilità ha ritenuto di non riferire al C.C. su vicende che riguardano strettamente anche il territorio di Cascina, fortemente dibattute all'esterno ma, mai, nelle sedi istituzionali;

- se sia stato predisposto un adeguato piano della segnaletica e di idonei strumenti di comunicazione per indirizzare e pilotare il traffico su percorsi alternativi, e prevenire quei disagi che certamente si riverseranno anche sul nostro territorio;

- se non si ritenga utile chiedere alla Prefettura di Pisa l'istituzione del Comitato Operativo per la Viabilità (C.O.V.) per una verifica periodica del cronoprogramma e dei tempi di lavoro, e per meglio gestire tutte le dinamiche di traffico e di sicurezza stradale;

- se il capitolato speciale d'appalto posto in gara, prevedeva che i lavori fossero estesi su più turni, sui festivi, e in orario notturno;

- se nel capitolato speciale d'appalto non fosse stata prevista un'esecuzione dei lavori estesa ai festivi e prefestivi o in orario notturno, quali ulteriori somme e nuovi lavori, annunciati con enfasi per più volte e da più parti, potrà attivare la stazione appaltante per non incorrere nei limiti imposti dal Codice degli Appalti sulla modifica delle condizioni di gara e di un affidamento già efficace.

il capogruppo di Progetto Cascina – PSI – PSE
f.to Fabio Poli

carlo.palotti