Stalker seriale a Cascina: Ceccardi incontra Bibolotti, ma la sindaca non condanna per "paura di ritorsioni"

Cronaca
Cascina
Mercoledì, 6 Giugno 2018

Dopo la serie di vigliaccatte nei cofronti di una donna incinta e quasi mai sopra le righe come l'avvocata Cristina Bibilotti, il fantomatico stalker seriale di Cascina, Massimo Maccari, o chi per lui, resta a piede libero, senza neppure subire la condanna formale dell'amministrazione cascinese.

Ieri la sindaca di Cascina Susanna Ceccardi ha ricevuto sia la destinataria dei tanto infamanti attacchi, che i rappresentanti del gruppo di cittadini decisi a supportare la causa dell'avvocata cascinese con una raccolta firme.

Alla fine, però, nel solco dell'incontro, chi sperava in una condanna netta dello stalker seriale cascinese, è rimasto deluso.

Anzi, dalla sindaca leghista, sono arrivate affermazione preoccupanti, pavide, come riportato nel testo inviato alla redazione di Cascina Notizie (ed inserito integralmente qua sotto) dal gruppo di cittadini a supporto dell'avvocata Cristina Bibolotti.

 

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Il sindaco Ceccardi incontra Cristina Bibolotti.

Dopo l’appello, fatto da un gruppo di cascinesi che ha raccolto più di 300 firme in favore della concittadina più volte minacciata da un ‘fan’ del sindaco cascinese, lunedì 4 giugno, il primo cittadino ha incontrato l’avvocato Bibolotti.

“L’incontro non è andato come mi aspettavo” esordisce Bibolotti che si è presentata all’appuntamento con le portavoce dei cittadini Irene Salvini e Rosanna Magrini. “Dopo ripetuti appelli per una presa di posizione del sindaco contro questo fantomatico sostenitore che arriva a chiamarla ‘sorellina’, il primo cittadino ci ha ricevute - commenta Magrini -.

Volevamo solo che Ceccardi scoraggiasse tali comportamenti che non mettono in pericolo solo la persona di Cristina, ma anche tutti i cascinesi in quanto questo soggetto si aggira per le nostre strade mascherato e spargendo volantini dal contenuto diffamatorio”. “Dopo aver raccontato le varie minacce contro la sua persona, famiglia e conoscenti, Bibolotti ha chiesto una presa di posizione - aggiunge Salvini -.

La sindaca in tutta risposta, dopo aver ammesso di aver notato il soggetto che cambia account in continuazione ma che usa sempre commentare con frasi ‘disconnesse’, come da lei definite, sul proprio profilo, ci ha ‘ghiacciato’ dicendo che non avrebbe preso mai posizione in quanto timorosa di una ritorsione”.

“La stessa sindaca ha definito il personaggio ‘psichiatrico’ con dei problemi e attore di atti persecutori - continua Magrini -, ma che il suo intervento diretto non sarà dato per paura di essere perseguitata a sua volta. Abbiamo fatto notare al sindaco che non è stata la prima occasione a Cascina di minacce e che in molti hanno dato la solidarietà a lei come all’onorevole Ziello e che quindi, secondo il suo ragionamento, tutti coloro che si sono esposti potrebbero esser vittime di ritorsioni - conclude -. Ha assunto un atteggiamento assurdo, lei dovrebbe rappresentare tutti e far sentire i cittadini sicuri!”.

“Mi ha sconcertato sentire il sindaco fare una battuta fuori luogo, dopo aver letto il volantino diffamatorio contro la famiglia di Bibolotti firmato da questo stalker, dicendo che più che minacce le sembrava una recensione negativa di Tripadvisor - dice Salvini -.

Ma come si fa? invece di far sentire la solidarietà a una cittadina la si deride? A quel punto abbiamo rincarato la dose facendole notare che l’assessore Avolio e l’assessore Lago hanno pure messo in dubbio la veridicità della situazione”.

“Forse abbiamo esagerato - ironizza Bibolotti -, dopo averle ripetuto di non aver mai preso posizione contro questo soggetto né aver scoraggiato un membro della sua Giunta e un consigliere, il sindaco si è alterato. Le sue parole sono state: ‘che mi si venga a dire qua nel mio ufficio cosa devo mettere o non mettere mi piace (riferendosi ai post di Lago e Avolio), se ho commesso qualche reato mi denunci. Le lezioni di morale non le accetto’.

Così ci ha congedato quasi buttandoci fuori dallo studio dicendo che aveva da fare”. “Possiamo solo affidarci nelle mani delle forze dell’ordine ma i tempi sono lunghi - concludono in unisono Bibolotti, Salvini e Margini -, sperando che dalle parole non si passi ai fatti”.

redazione.cascinanotizie