Una Città in Comune: "la Darsena Europa è un'opera devastante e dannosa

Politica
PISA e Provincia
Lunedì, 12 Settembre 2022

Costi di realizzazione in aumento, fanghi di dragaggio inutili per il ripascimento delle spiagge pisane, alcune delle accuse di "Una Città in Comune" contro la Darsena Europa

Questa la loro nota stampa integrale

Purtroppo la nostra è stata una facile profezia: la Darsena Europa dimostra già ora, alle primissime battute della realizzazione del progetto, di rientrare a pieno titolo nel modello della grande opera devastante. Infatti, se già dalle informazioni iniziali era chiaro che si tratta di un intervento faraonico, con costi e impatti ambientali elevatissimi e ricadute socio-economiche molto poco chiare, ora vediamo che le previsioni di spesa si stanno gonfiando a dismisura, così come si stanno presentando all'orizzonte modifiche che aggraveranno gli impatti ambientali.

Secondo quanto dichiarato dallo stesso Matteo Paroli, segretario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (AdSP), dalle analisi è emerso che i fanghi da dragare non sono compatibili col ripascimento previsto oltre Calambrone a causa della granulometria e della presenza di microorganismi. Da qui l'idea di conferirli nella vasca di colmata prevista, che però a questo punto dovrà essere ampliata. Così, non solo gli effetti sull'ambiente risultano più gravi ma emerge anche che quella del ripascimento era una vera e propria bugia: non era infatti difficile immaginare che i fanghi non potessero essere utilizzati secondo le previsioni iniziali.
Le pratiche relative alle modifiche sono ancora sub iudice del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha chiesto integrazioni cui AdSP sta provvedendo e questo passaggio è indispensabile prima della Valutazione di Impatto Ambientale (che a tutt’oggi risulta ancora in sospeso).

E non è tutto: adeguare il progetto, anche a causa del rincaro dei costi dei materiali edili legato alla congiuntura internazionale, comporterà un aumento dei costi stimato in 70-80 milioni di euro. Ad ora l'opera già costerebbe 450 milioni di euro (200 dalla Regione, 200 dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e 50 dal Cipe).Ma quello che conta, come avevamo già denunciato, è muovere i soldi.

Abbiamo già a più riprese messo in discussione non solo il fatto che la Darsena Europa sia strategica, vista l’inesistenza nel nostro Paese di una pianificazione dello sviluppo di porti e relative infrastrutture e la conseguente concorrenza di altri rilevanti e crescenti poli portuali, ma anche sostenibile, considerata la rilevanza degli impatti di cui sarebbe responsabile.

Ma centrosinistra e centrodestra continuano a non pensare ad altro che al solito vecchio e disastroso "sviluppo": sfruttare le risorse fino prosciugarle e distruggere irreversibilmente mare e territorio col chiodo fisso di competere con i confinanti (ma in questo caso i porti che perderanno la competizione cosa diventeranno?). Tutto per arricchire in realtà davvero pochi, mentre i più dovranno pagare le conseguenze nefaste di queste visioni rovinose.

I fondi disponibili devono essere utilizzati per una proposta diametralmente opposta a quella della Darsena Europa, quella sì strategica: recupero ambientale, difesa dei litorali, protezione e miglioramento della biodiversità, economia sostenibile a servizio della comunità locale con la creazione di lavoro giusto e sicuro in cooperazione con le altre comunità.

Una città in comune
 

redazione.cascinanotizie