Una poltrona per due per il dopo Gattuso

Sport
Martedì, 9 Maggio 2017

Il Pisa scende in Lega Pro dopo solo una stagione. Se ripensiamo a tutto quello che è successo un attimo dopo la rete di Eusepi alla Zaccheria di Foggia non poteva essere altrimenti. Guai però pensare che tutto quello che è accaduto nell’anno appena trascorso sia passato invano. Se oggi il Pisa ha un futuro, e non sono in molti ad averlo scendendo di categoria, lo deve alla battaglia di una città intera che anche durante e dopo la partita con il Cittadella ha dato l’ennesima dimostrazione di maturità, incitando la squadra fino all’ultimo secondo, dimostrando che la squadra retrocede, ma al città no. La città ha dato l’ennesimo esempio a tutto il mondo del calcio. Unica nota stonata, i fischi, impietosi, a Rej Manaj. Il ragazzo, un po’ sbruffone e dal carattere particolare, ha l’unica colpa di essere stato chiamato a Pisa per sostituire Umberto Eusepi. Ha fallito, ma ha solo 19 anni, probabilmente si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato, non merita di essere additato come capro espiatoria della retrocessione.

Al di là delle responsabilità, adesso è necessario tirare una riga, chiudere la stagione possibilmente vendendo cara la pelle negl’ultimi 180’ di gioco, specie a Spezia, partita molto sentita dalla piazza e programmare la nuova stagione sfruttando il fatto che, mentre la gran parte dei futuri avversari del Pisa sono ancora impegnati nei playoff, la società nerazzurra può già operare e sfruttare quindi un discreto vantaggio temporale. In tal senso confortano le parole del presidente Corrado al termine di Pisa-Cittadella, quando ha affermato che i progetti vanno avanti e bisogna lavorare per uscire dalla terza serie più velocemente possibile.

Tirare una linea quindi e andare avanti. Si riparte, almeno sotto l’aspetto tecnico dal ds Ferrara che con Giuseppe e Giovanni Corrado è già al lavoro per individuare il sostituto di Rino Gattuso. “Non abbiamo ancora scelto, dice il presidente intervenuto a Telegranducato al Rossocrociato di Massimo Marini, ma abbiamo una rosa di possibili candidati. Aspettiamo che finiscano i campionati perché ognuno ha i propri impegni”

E la decisione è molto vicina. Sono due i nomi “caldi” sul taccuino di Ferrara entrambi sono allenatori che hanno già lavorato con il ds. Si tratta di Leonardo Colucci, a Reggio Emilia fino a dicembre, poi esonerato quando Ferrara ha lasciato il suo incarico in Emilia e Alberto Colombo attualmente in forza al Sudtirol dove è arrivato a marzo e dove ha un contratto che lo lega fino a giugno. Entrambi hanno già avuto un primo contatto con il club, favorito sembra essere Colombo che con Ferrara ha lavorato sia a Reggio Emilia che alla Pro Patria.

Alberto Colombo, 43 anni, predilige la difesa a tre, una vita da calciatore spesa soprattutto in Lega Pro. Appese le scarpe al chiodo ha iniziato la carriera di allenatore nelle giovanili del Renate, per poi passare al Lecco, al Monza e successivamente alla   dove ottiene il primo incarico “senior”. 31 partite ed una media di 1,13 punti. Nel 2014 passa alla Reggiana dove resta per due stagioni ed un totale di 80 partite condite da una media di 1,59 punti che valgono un terzo ed un settimo posto.

L’alternativa a Colombo, abbiamo detto si chiama Leonardo Colucci, un discreta carriera in serie A terminata nel Modena nel 2011. Da allenatore, dopo aver trascorso 4 stagioni nelle giovanili del Bologna ha guidato la Reggiana fino al gennaio di quest’anno: 26 partite per lui con una media punti di 1,65.

massimo.corsini