Una vittoria targata spirito di gruppo e firmata da Luca D'Angelo

Sport
PISA e Provincia
Domenica, 28 Novembre 2021

Se il Pisa dopo 32 anni è tornato ad espugnare il Rigamonti lo deve ad gruppo che si compatta nelle difficoltà e ad un mister che vede le cose prima dei suoi colleghi avversari

È stato un Pisa da stropicciarsi gli occhi quello che ieri ha espugnato con grande autorità e personalità il Rigamonti di Brescia, rimandando a casa delusi i 6.000 tifosi delle Rondinelle che sognavano l’allungo al comando della classifica. Anche se le statistiche parlano di un tiro verso la porta nerazzurra, Nicolas è rimasto, per la prima volta in questa stagione, completamente inoperoso, nonostante i nomi dell’attacco lombardo fossero di quelli da far venire i brividi. Ma da dove nasce il trionfo nerazzurro?

Sono tanti i fattori che hanno portato al successo, in primis la forza di questo gruppo di compattarsi di fronte alle difficoltà, le squalifiche, gli infortuni, hanno rafforzato la squadra che spesso critichiamo perché poco incline alla protesta plateale, ma che trasforma la rabbia, non in uno sfogo effimero e momentaneo, ma in energia positiva da portare in campo ed utilizzare contro gli avversari. Così il periodo nero ha fruttato sei punto contro due pretendenti alla promozione.

La capacità di mister D’Angelo di preparare e leggere le partite  è un’altra componente fondamentale. Troppo spesso ingiustamente criticato, il mister non si cura delle chiacchiere, guarda avanti ed applica il suo credo senza farsi condizionare. In tanti si aspettavano una difesa a tre, anche Pippo Inzaghi che ha rinnegato i suoi principi calcistici per inseguire D’Angelo, convinto che il Pisa si schierasse ancora una volta con il modulo visto contro il Benevento, ma nel calcio nulla si improvvisa e la difesa a tre raffazzonata e messa in campo dal Brescia è stato un invito a nozze per il Pisa che con il trequartista creava superiorità in mezzo al campo (grazie anche a prestazioni monstre di Marin, Nagy e Mastinu, oltre che allo spirito di sacrificio di Gucher)  arrivando sempre prima su tutti i palloni e spezzando sul nascere le manovre avversarie. Poi quando le Rondinelle sono state cotte a puntino, dentro Sibilli, per il colpo di grazia ed il gioco è fatto. Detto così sembra anche facile, ma dietro c’è tanto lavoro a San Piero a Grado ed un esercito di atleti che si applica con dedizione e crede completamente nelle scelte dell’allenatore.

Chiuso il miniciclo con due così dette “grandi” del campionato, neanche il tempo di festeggiare e arriva il Perugia, guai a pensare che possa essere più facile, anzi,  sarà una partita molto più complicata, ormai tutti aspettano il Pisa, tutti sognano il colpaccio contro la capolista che, se qualcuno non ci ha fatto caso, è proprio il Pisa.

foto Pisa sc

massimo.corsini