È morto Luca Simonelli

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 15 Giugno 2022

Figura di spicco nel mondo dell’emittenza radiofonica locale fin dagli anni ‘70

Per molti giovani questo risulterà un nome pressoché sconosciuto, ma per chi ha vissuto i primi anni delle radio libere il nome di Luca Simonelli riporta alla memoria vecchie emozioni ormai sopite nel tempo.

Cantante e disc-jockey prima, ha in seguito associato il suo nome a quello di “Radio Pisa 103,3” ed in seguito “Radio Quattro” dove è rimasto per 18 anni, dal 1976 al 1994.

Molti lo ricorderanno poi alla Galleria del Disco in Corso Italia a Pisa e sul lungomare di Viareggio. In seguito ha aperto un negozio di dischi alla Standa ed un altro al Centro dei Borghi a Navacchio.

Da tempo lottava con una grave malattia che lo aveva costretto a girovagare a lungo nei vari ospedali e strutture della Toscana, con un peggioramento nelle ultime settimane fino alla morte sopraggiunta nella serata di ieri.

Luca, che a settembre avrebbe compiuto 65 anni, abitava con la famiglia a San Giorgio, dove ha trascorso praticamente tutta la sua vita e dove lascia la famiglia, la moglie Manuela, le figlie Giada e Micol ed i tre nipotini (il quarto è in arrivo, ndr).

La salma sarà esposta dalla giornata di domani giovedì 16 presso le Cappelline del Commiato a Cascina, mentre il funerale si svolgerà venerdì 17 alle ore 16 presso la chiesa di San Giorgio.

Queste le parole scritte su di lui nel paragrafo “I coraggiosi” del libro “Era il 1975, venticinque anni di radio”, uscito nel 2000 proprio per ricordare i venticinque anni di vita dell’emittente:

Luca Simonelli era diventato, mese dopo mese, l’idolo della radio. Il suo programma a richiesta riceveva decine di letterine ogni giorno. Da ricordare che Luca Simonelli, in quegli anni, faceva anche il cantante ed aveva all’attivo un paio di quarantacinque giri, quindi tutte le carte in regola per recitare il ruolo di protagonista maschile. Luca Simonelli fu forse il primo personaggio creato dalla radio. Il suo fu un inizio abbastanza casuale: lavorava già in discoteca, il locale si chiamava “Dum Dum” ed era a San Frediano a Settimo (in realtà era a Sant’Anna, ndr), adesso non esiste più. Venne alla radio per un’intervista, gliela fece Jimmy, e presentare il suo disco dal titolo “Portami tante rose”, cover di un successo dei Camaleonti. Fu subito molto apprezzato per la sua semplicità e la capacità di entrare con gentilezza subito in contatto con tutti. Qualche giorno dopo fu contattato per “sentire se voleva trasmettere in radio”, insomma “per un provino”, come si direbbe oggi.

Luca Simonelli era un tuttofare, sempre in onda, mattina, giorno e sera, instancabile, un vero e proprio stakanovista del microfono. Purtroppo, un giorno arriva, inaspettata, una cartolina rosa e Luca Simonelli parte per Pinerolo in Piemonte, con la morte nel cuore, per il servizio militare.

Tanto era il dispiacere di aver lasciato la radio che la sera in camerata si allenava a fare lo speaker facendo finta che i suoi commilitoni, i compagni di stanza, fossero gli ascoltatori.

Come in tutte le cose il tempo passa e Luca Simonelli torna a riprendere il suo posto, però con una variazione fondamentale: nel frattempo la radio aveva cambiato nome (da RadioPisa 103,3 era diventata RadioQuattro, ndr).

Dopo un primo periodo di comprensibile smarrimento tutto, anche per lui, “torna alla normalità”. Per Luca Simonelli il pomeriggio dalle 14,00 alle 15,00 era sacro; andava in onda con il programma a richiesta, questi alcuni titoli dei brani più richiesti: Anima mia (Cugini di Campagna), Come due bambini (Bottega dell’Arte), La tartaruga (Bruno Lauzi), Il maestro di violino (Domenica Modugno), Ricominciamo (Adriano Pappalardo), Domani domani (Laura Luca), In diretta nel vento (Pooh), Questo piccolo grande amore (Claudio Baglioni), Margherita (Riccardo Cocciante), Invece adesso (Roberto Soffici).

Da segnalare una caratteristica curiosa di Luca: assieme alle canzoni da trasmettere, dagli ascoltatori si faceva mandare anche le loro fotografie. Diceva che così riusciva a comunicare meglio con loro.

luca.barboni