“Furbetti del green pass” o malati immaginari?
L’entrata in vigore dell’obbligo del green pass per i lavoratori ha di fatto generato una nuova categoria. In Toscana 1.000 certificati medici in più , ma in altre regioni se la passano peggio. Abruzzo la più virtuosa, Molise e Umbria pecore nere
Si è parlato tanto di un aumento spropositato dei certificati di malattia inviati a seguito dell’introduzione dell’obbligo del green pass per i lavoratori, sia del settore pubblico, sia del settore privato.
Abbiamo a disposizione i numeri, e li esponiamo.
Il giorno dell’introduzione dell’obbligo del green pass è stato venerdì 15 ottobre. Prendendo come riferimento il venerdì precedente (8 ottobre) si può notare che l’incremento c’è stato, ed anche notevole: in tutta Italia si è passati da un numero di certificati medici dell’8 ottobre di 76.839 ad un numero di certificati del 15 ottobre di 94.113, con un aumento di 17.277, pari al 22,49%.
In Toscana questo aumento è stato leggermente inferiore: 1.002 in più, pari al 21,25% (4.716 l’8 ottobre, 5.718 il 15 ottobre). L’aumento percentuale più alto si è avuto nell’Umbria con un +30,05%, mentre quello più basso nell’Abruzzo, +13,82%.
Può essere interessante anche notare che l’aumento c’è stato, e più o meno dello stesso ordine di grandezza, anche se si estrapolano i dati dei lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato. Questi ultimi, quelli del settore privato, percentualmente hanno avuto un incremento maggiore di quelli del settore pubblico, +22,91% per i lavoratori del settore privato, +20,94% per i lavoratori del settore pubblico.
Si demonizzano spesso, e giustamente, i “furbetti del cartellino”, ma si dovrebbero demonizzare, ancor più giustamente, i “furbetti del green pass”, visto che sono molti molti molti di più!
Nella tabella qui sotto tutti i dati, regione per regione: