“Keith Haring 30”: inaugurato il cartello turistico che indica l’opera “Tuttomondo”
Al via la due giorni dedicata ad uno dei maestri della street art
È stato l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani ad inaugurare oggi pomeriggio in piazza Vittorio Emanuele II il cartello turistico che indica il murale di Keith Haring. L’iniziativa ha aperto la due giorni, organizzata dal Comune di Pisa insieme ad alcune associazioni culturali del territorio, dedicata all’arte urbana di Keith Haring e di vari artisti locali, con eventi musicali, esibizioni di live painting e street art in centro in occasione del trentennale del murale “Tuttomondo”. Con Magnani erano presenti all’inaugurazione Lorenzo Bani e Fabrizio Grossi, rispettivamente assessore alla cultura del Comune di Pisa e della Provincia di Pisa all’epoca della realizzazione del murale nel 1989.
«Apporre all’ingresso di Corso Italia un cartello turistico che indica ‘Tuttomondo’ è un piccolo gesto ma rilevante per la valorizzazione culturale e turistica della città, dichiara l'assessore Magnani, che dimostra come il murales di Kaith Haring sia ormai entrato a pieno titolo fra i grandi monumenti della nostra città. Ringrazio per l’idea Francesca Bianchi, che insieme a Elisa Bani ha pubblicato un bellissimo libro per bambini su Tuttomondo, ispirazione che ho recepito mettendola in pratica così da dare un servizio ai turisti e, al tempo stesso, sancire un riconoscimento ufficiale a quest’opera da parte della nostra amministrazione».
«Un piccolo passo di cui però si sentiva il bisogno, ha dichiarato Lorenzo Bani, anche perché ancora oggi forse non c’è la piena consapevolezza e la convinzione profonda dell’importanza di questa opera che è più visitata dalle delegazioni straniere che dai numerosi turisti italiani che arrivano in città. Fu un’impresa faticosa riuscire a creare le condizioni per la realizzazione, soprattutto nel vincere le resistenze di una città un po’ autoreferenziale come Pisa, che vanta grandi capolavori artistici di epoche precedenti. Dopo l’approvazione all’unanimità del consiglio comunale ci rimboccammo le maniche per cercare una parete per liberare la creatività di questo artista americano e la trovammo presso un missionario che fu favorevole all’opera di un’artista omosessuale, quindi molto all’avanguardia in quel periodo nelle valutazioni sulla questione».
«Quella odierna è senz’altro un’iniziativa intelligente e attesa dal mondo della cultura, ha detto Fabrizio Grossi, e per questo dobbiamo ringraziare l’assessore Magnani per aver dato il giusto valore culturale e turistico a quest’opera che ci è invidiata in tutto il mondo, l’ultima di Keith Haring, realizzata con un linguaggio ancora oggi attuale. Fu una donazione, un atto d’amore dell’artista statunitense verso Pisa, rappresentato in questo ‘affresco contemporaneo’ dalla croce pisana al centro e da un grande cuore nella parte superiore della parete: Haring a Pisa lasciò il cuore realizzando questo capolavoro politicamente scorretto per l’epoca».