“La Befana”
Una poesia in vernacolo del poeta cascinese Miriano Vannozzi
Anni addietro ha fatto parte del gruppo di vernacolisti che avevamo proposto su queste pagine nella rubrica “Siamo Pisani, battetici le mani”. Oggi Miriano Vannozzi ci propone un suo componimento sulla vecchina che ha fatto sognare, ed ancora fa sognare, milioni di bambini.
La Befana
di Miriano Vannozzi
Sveglia, sveglia, bamboretti
che è ‘rivata la Befana,
un ber sarto giù da’ letti,
che lei è già una settimana
che svolazza sopra ‘ tetti,
colla su’ ciarpa da lana,
con a’ piedi stivaletti,
il maglione, la sottana,
colle carze a gambaletti
e una vecchia palandrana!
Tutta fatta di biglietti
tiene ar collo una ‘ollana
con i nomi de’ bimbetti.
Su ner cèlo di Toscana,
cor su’ sacco di pacchetti,
ha volato sulla piana,
colle ‘arze de’ dorcetti,
di su’ monti ‘n Garfagnana.
Scande giù da’ ‘aminetti,
bussa piano a una persiana,
alla porta dell’ometti,
fa sònare una ‘ampana
per lascianni ‘ pupazzetti.
Ma se sente la buriana
de’ bambini ghiavoletti,
o ci passa alla lontana
o ‘ni lascia du’ foglietti
di ‘arbone e acqua piovana…
Si diverte a fa’ ‘ dispetti,
certe vòrte, la Befana!!