5 mila in piazza a Pisa per lo stop al genocidio e dire no alla complicità del Governo con lo stato di Israele

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 22 Settembre 2025

Manifestazione per le vie della città. Corteo fino superstrada e FiPiLi bloccata in direzione mare

In 5 mila hanno detto stop al genocidio del popolo palestinese e alle relazioni tra Italia e governo di Israele.

Lunedì 22 settembre, Pisa è stata una delle 80 piazze italiane che hanno risposto allo sciopero generale indetto dalle sigle sindacali di base

Uno sciopero divenuto manifestazione per le strade della città, colorato, partecipatissimo, scandito dallo sloogan voluto dagli organizzato: "Blocchiamo tutto".

Il corteo, partito da Piazza XX Settembre, dopo il tragitto stabilito sui Lungarni è poi tornato in Corso Italia fino a raggiungere l'aeroporto Galileo Galilei di Pisa e la superstrada, con la FiPiLi invasa dai manifestanti e chiusa nel tratto finale direzione mare

Gravi le conseguenze al traffico, con gli automobilisti costretti ad uscire a Pisa Nord Est.

La manifestazione è poi proseguita sull'Aurelia fino a Porta a Mare.

A margine della manifestazione Carlo Palotti, per Punto Radio Cascina Notizie, ha intervistato Cinzia Della Porta USB Pisa.

 

 

IL LIVE DALLA MANIFESTAZIONE

 

 

Ha scritto L'Usb.

Non si vedeva da anni una partecipazione così consistente del mondo della scuola a uno sciopero.

L'iniziativa di USB ha finalmente dato respiro a un sentimento diffuso di indignazione nelle scuole tra lavoratori e studenti.

"È il risultato di una organizzazione che non ha paura di lanciare un messaggio di pace e solidarietà al mondo del lavoro, contro il genocidio dei palestinesi," - dichiara Luigi del Prete dell'esecutivo nazionale USB scuola - "non possiamo stare fermi di fronte alla barbarie. La verità deve diventare sentire diffuso. Fermiamo Israele, fermiamo il nostro governo, fermiamo la scuola autoritaria di Valditara. Le lavoratrici e i lavoratori della scuola non sono più disposti a vedere ridurre i loro salari a causa delle spese per le armi che vengono poi vendute ad un governo genocida".

Rilanciamo un autunno di lotte per la Palestina e per una nuova scuola statale. La mozione di USB ha creato un grande dibattito nei collegi docenti, ancora Luigi Del Prete: “è necessario rompere con la “scuola burocrazia” in cui i tecnicismi stanno asfissiando la vera funzione educativa e pedagogica della scuola, questa giornata ci dà speranza, una nuova scuola statale è possibile”.

 


Ha scritto Usb Pisa.

Oggi a Pisa una marea infinita di persone ha desertato dai posti di lavoro, dalle scuole e dalle università in solidarietà al popolo Palestinese e al suo popolo, contro le complicità che il nostro governo, le opposizioni e i sindacati complici continuano ad intrattenere con Israele.

L'USB, insieme agli altri sindacati di Base hanno raccolto ancora una volta la chiamata dei sindacati Palestinesi.
BLOCCHIAMO TUTTO!
Lavoratori e lavoratrici del settore privato, pubblico, della sanità, dell'istruzione, della ricerca, oggi incrociano le braccia, oggi questo paese non produce nulla!

Oggi il popolo è nelle più di 80 piazze organizzate, oggi il popolo è in strada per la Palestina. L'alternativa a questo sistema che sfrutta, che erode sempre di più i nostri diritti, che non ci dà alternativa alla guerra, oggi è in strada ed esige la rescissione di ogni tipo di collaborazione con Israele. 
Mentre la classe politica è barricata nei palazzi oggi il popolo sta con la Global Sumud Flotilla e con la resistenza Palestinese.

Continuiamo a mobilitarci!

- Mercoledì 24/09 appuntamento alle h.6 al Porto Valessini a Livorno contro i carichi Israeliani 

- Giovedì 25/09 h.17 assemblea "Non lavoriamo per la guerra"  alla sede USB di Pisa in via Bovio 19

Unione Sindacale di Base - Federazione di Pisa, Via Bovio 19 - pisa.stampa@usb.it

 


Ha scritto Potere al Popolo Pisa.

Oggi a Pisa una marea infinita di persone ha desertato dai posti di lavoro, dalle scuole e dalle università in solidarietà al popolo Palestinese e al suo popolo, contro le complicità che il nostro governo, le opposizioni e i sindacati complici continuano ad intrattenere con Israele.

L'USB, insieme agli altri sindacati di Base hanno raccolto ancora una volta la chiamata dei sindacati Palestinesi. Di fronte ad un governo complice, di fronte alle opposizioni che si esprimono strumentalmente con la Palestina solo per consenso politico, di fronte a sindacati che chiamano uno sciopero di 2 ore per gettare fumo negli occhi ai propri iscritti, ma poi si schierano a favore dell'industria bellica e degli israeliani, l'indicazione è una sola, BLOCCHIAMO TUTTO!

Lavoratori e lavoratrici del settore privato, pubblico, della sanità, dell'istruzione, della ricerca, oggi incrociano le braccia, oggi questo paese non produce nulla!

Oggi il popolo è nelle più di 80 piazze organizzate, oggi il popolo è in strada per la Palestina. Questa classe politica non ha più nessuna legittimità a governare il paese, e va cacciata. Il governo Meloni e i suoi ministri sionisti vanno cacciati! L'alternativa a questo sistema che sfrutta, che erode sempre di più i nostri diritti, che non ci dà alternativa alla guerra, oggi è in strada ed esige la rescissione di ogni tipo di collaborazione con Israele. 

Mentre la classe politica è barricata nei palazzi oggi il popolo sta con la Global Sumud Flotilla e con la resistenza Palestinese.
A Pisa abbiamo bloccato la città, siamo saliti sulla fi-pi-li, una delle arterie centrali della Toscana, bloccando la merce.

Liberiamoci come ci stanno insegnando a fare i nostri fratelli e sorelle Palestinesi!

 


Ha scritto La città delle persone.

Pisa stamani si è espressa in modo chiaro. Vogliamo che questo grido di Pace, qui e in molte altre parti del mondo, sturi le orecchie dei potenti e del Governo Italiano. 

Stamani La Città delle Persone non si è presentata alla commissione urbanistica comunale per partecipare al corteo di migliaia di persone.

Auspichiamo che il Consiglio Comunale, dove la destra sistematicamente impedisce di discutere le mozioni sul tema, arrivando a interrompere anticipatamente il Consiglio facendo mancare il numero legale, si riconnetta subito con la città.
 
Perché quando un luogo di rappresentanza si distacca rispetto alla realtà e al sentire delle persone viene sostanzialmente screditato, contribuendo ad indebolire la democrazia, tagliando il ramo su cui è seduto.

 


Hanno scritto Cub e Cobas Pisa.

Sciopero generale oggi e manifestazione con oltre 10 mila partecipanti che hanno attraversato la città per la intera mattinata, sfidando le condizioni metereologiche avverse. Cub e Cobas di Pisa hanno scelto di condividere lo striscione con alcune parole d’ordine che hanno l'obiettivo di costruire l'unità tra lavoratori, al di là delle appartenenze sindacali, esigenza sentita da una larga parte di cittadine/i e dimostrata con la presenza di lavoratori e lavoratrici della scuola e della PA, dell’igiene ambientale, delle cooperative e della cultura nel nostro spezzone. 

Ci tiene insieme il no al Riarmo e all’economia di guerra, siamo consapevoli che istruzione, cultura, sanità saranno le vittime sacrificali di tagli delle risorse che saranno indirizzate verso le spese militari, come ad esempio nel caso dei 520 mln per la base militare a San Piero.

L’economia di guerra significa spostare risorse da sanità, istruzione e salari verso gli investimenti militari; inoltre, contemporaneamente crescono infortuni e morti sul lavoro, mancando ispettori e tecnici alla sicurezza per ispezionare i cantieri, così i diritti sociali diventano un lusso; infine, c'è un processo di militarizzazione di scuole e università allo scopo di far passare un modello educativo improntato alle ideologie militariste.

L'economia di guerra e il genocidio sono strettamente legati, e lo sciopero di oggi conferma che nel paese sta crescendo il rigetto del genocidio del popolo palestinese, l'opposizione alle complicità del governo italiano che continua a consentire l'invio di armi a Israele nonché il netto rifiuto dell’aumento delle spese militari pagato con i tagli alle spese sociali.

 


Ha scritto Una città in comune.

Un corteo immenso di più di 15 mila persone, in occasione dello sciopero generale e generalizzato indetto da Usb e a cui ha aderito anche il sindacalismo di base, ha attraversato oggi tutta la città fino ad invadere e bloccare la superstrada. L’obiettivo di bloccare le città e le infrastrutture di trasporto è riuscito grazie ad una partecipazione e una determinazione straordinaria per raggiungere un obiettivo: fermare il genocidio del popolo palestinese da parte di Israele, denunciare le complicità del Governo Meloni chiedendo di interrompere ogni rapporto militare e commerciale, sostenere e difendere la Global Sumud Flotilla che naviga verso Gaza.

L’umanità è scesa in piazza contro la barbarie terrorista di Israele. Il Governo Meloni se ne faccia una ragione: nessuna repressione può fermare questa mobilitazione che ogni giorno che passa diventa sempre più grande.

Anche nella nostra città la giunta Conti oggi asserragliata nel palazzo comunale continua a sostenere la linea di complicità a sostegno di Israele, mantenendo direttamente e indirettamente rapporti con aziende israeliane. Questo vale per le farmacie comunali di cui Teva è fornitrice, ma anche per multinazionale a guida israeliana Cynet da cui il Comune di Pisa acquista il suo servizio di antivirus.

Il boicottaggio su larga scala è uno strumento estremamente concreto e fondamentale di pressione, e se riguarda l'uso di soldi pubblici è un segnale ancora più forte. Altri Comuni si sono già mossi in questa direzione, ad ulteriore conferma che se c'è volontà politica si può fare.

Abbiamo svelato queste complicità del Comune di Pisa, e continuiamo ad accrescere la pressione dentro e fuori il comune per interrompere questi rapporti. 

 

 

 


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redazione.cascinanotizie