In 700 per "Medea" in Piazza del Duomo
"Medea" in piazza dei Miracoli, Pesciatini: “Un pubblico numeroso ha assistito alla proiezione immerso nel luogo scelto da Pasolini per ambientare parte del film”
Un grande omaggio a Pier Paolo Pasolini quello reso dalla città di Pisa nella serata di ieri, mercoledì 29 giugno, con la proiezione di "Medea" in piazza dei Miracoli. Circa 700 le persone che hanno affollato il prato del sito monumentale per assistere all’evento organizzato dall’assessorato al turismo del Comune di Pisa in collaborazione con l’Arsenale Cinema, l’Università di Pisa e la Libreria Pellegrini. In apertura di serata, l’assessore al turismo Paolo Pesciatini, insieme all'antropologo e filologo Maurizio Bettini, hanno accolto il pubblico e presentato la proiezione, portando i saluti della professoressa Carla Benedetti che non ha potuto partecipare all’evento.
«La nostra città - ha spiegato l’assessore Paolo Pesciatini - continua a rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini. Con le iniziative, che sono partite il 5 di marzo, giorno della sua nascita, e termineranno il 2 novembre giorno della sua morte, abbiamo voluto restituire Pasolini al testo e sottrarlo al prestesto. I motivi per cui l’Amministrazione Comunale ha scelto di rendere omaggio a Pasolini sono numerosi: Pasolini ha parlato spesso di Pisa, ha trovato bella Marina di Pisa, il fiume, Tirrenia, ma soprattutto ha scelto la nostra piazza dei Miracoli per ambientare la città di Corinto nel film Medea che vede protagonista la grande Maria Callas. La scelta di Pisa, come ricordano il direttore della fotografia Ennio Guarnieri e il costumista Piero Tosi, fu fatta personalmente da Pasolini e fu, secondo la loro definizione, una scelta sconvolgente e geniale».
«Con questo evento, che ha richiamato un pubblico numeroso tra cui anche molti stranieri – ha proseguito l’assessore - abbiamo voluto far sì che gli spettatori, come in un’immagine specchio, si trovassero calati nella visione del film e contemporaneamente nella realtà, con a lato i marmi bianchi del complesso monumentale dove si svolgeva parte del film. La dicotomia antico-moderno, che caratterizza il film, accompagnerà tutta la riflessione successiva di Pasolini, che si rivela ancora straordinariamente e ontologicamente poeta: “Tutto è santo, non c’è niente di naturale nella natura. In ogni punto dove guardi è nscoasto un dio e se per caso non c’è, ha lasciato i segni della sua presenza sacra”. E Pisa è ancora oggi custode di questa sua sacralità».