8 marzo, 70.000 euro di danni per le scritte vandaliche

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 10 Marzo 2020

E' stato stimato in 70.000 euro il danno causato dagli atti vandalici e le scritte sui muri perpetrate da gruppi di persone nella notte tra il 7 e l'8 marzo. Anche la CGIL condanna fermamente lo spregio fatto alla città

L’assessore all’ambiente del Comune di Pisa Filippo Bedini, all’indomani del ritrovamento dell’intero asse pedonale e commerciale della città imbrattato e deturpato da scritte vandaliche su muri di palazzi storici, monumenti, marciapiedi, strade e arredi urbani, presenta la conta dei danni. La stima provvisoria dei danni è stata fatta a partire dal confronto con le spese sostenute dal Comune in occasione del raid vandalico seguito allo sgombero del Galeone occupato che si verificò nel luglio dello scorso anno. In quell’occasione furono spesi quasi 15 mila euro per un numero di scritte cancellate molto inferiore a quello attuale, che ammonta a circa 300 sfregi. 

Siamo in attesa dei preventivi relativi alla rimozione delle scritte vandaliche effettuate sabato notte lungo tutto il percorso pedonale del centro storico che va da piazza Vittorio Emanuele fino a via Santa Maria, passando per Corso Italia, via San Martino, Ponte di Mezzo e l’asse di Borgo – spiega l’assessore all’ambiente Filippo Bedini -. Preventivi che abbiamo richiesto a ditte specializzate nel lavoro di rimozione delle vernici a spray su tutti i tipi di superfici, compresi i muri di palazzi storici e monumenti, che devono essere effettuate con le tecniche e le professionalità del restauratore. Questa volta infatti a essere imbrattati non sono stati soltanto normali intonaci, ma anche muri di palazzi sottoposti al vincolo della Soprintendenza, pavimentazioni in marmo e asfalto architettonico, arredi in marmo e acciaio corten, cassonetti interrati. Quindi le spese che dovrà sostenere il Comune saranno molto più alte rispetto al raid vandalico della scorsa estate, perché nel caso di palazzi vincolati, con muri in marmo e pietra le tecniche di pulizia e di restauro sono più specializzate e i costi lievitano. Non abbiamo ancora la cifra esatta per stimare il danno, ma valutiamo che questa volta il costo per ripulire l’intero centro storico sarà cinque volte tanto, raggiungendo la cifra di oltre 70 mila euro”.

“Sono stati utilizzati – spiega la restauratrice Valeria Pulvirenti, incaricata di procede con la rimozione delle scritte sui muri in pietra di Palazzo Gambacorti - spray sintetici a solvente che penetra la pietra porosa in maniera molto aggressiva, soprattutto con i colori più intensi. Il procedimento di restauro prevede prima di applicare degli impacchi di pasta cellulosa, ricoperti con la pellicola che assorbono la vernice, poi gli impacchi vengono tolti per procedere con la microsabbiatura, il lavaggio e infine l’applicazione di un trattamento di protezione per rendere la pietra idrorepellente.”

“Come Amministrazione – prosegue l’assessore all’ambiente - stiamo valutando la strada per rivalerci nei confronti degli autori di questi atti vandalici, laddove le autorità preposte riescano ad individuare e perseguire gli autori del danno, attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere che sono al vaglio della Polizia Municipale. In un momento così difficile e delicato come quello che sta vivendo la nostra città e l’intera nazione, caratterizzato dalla presenza di un’emergenza sanitaria di così grande portata, riteniamo ancor più grave quanto accaduto.

“L'indignazione – conclude Bedini - è massima alla luce di rivendicazioni deliranti, in cui la parola più ricorrente è "violenza", fatte da vandali che hanno usato violenza contro la nostra città, muri, marmi e arredi. Una violenza inaccettabile, una stupidità che va oltre ogni immaginazione. Tutto all'insegna di uno slogan, "sorella non sei sola", che con una simile violenza deturpatrice si è unanimemente rivoltato contro come un boomerang. Oggi, infatti, Pisa grida tutto il suo sdegno: "sorelle, siete sole"...”

Di seguito il comunicato di netta condanna degli atti vandalici da parte della CGIL di Pisa che invece ricorda l'8 marzo come una delle giornate più importanti per le donne, per le loro conquieste e per il futuro di tutti noi.

8 Marzo – Giornata internazionale della Donna : per la CGIL di Pisa una scadenza di lotta non un occasione per  vandalismi e  offese! 

L’8 Marzo per la CGIL è da sempre una scadenza di lotta ed anche quest’anno, prima dell’esplosione del Covid 19, in tutta Italia e nella Provincia di Pisa per sottolinearlo abbiamo organizzato numerose iniziative per testimoniare l’attualità della battaglia per la emancipazione della donna dalle disuguaglianze, dallo sfruttamento e dalla violenza. 
  
Proprio domani in Camera del Lavoro avremmo acceso i riflettori sulla storia delle condizioni delle lavoratrici nei settori più importanti della Provincia, partendo da quelle del 900 fino a i nostri giorni, attraverso interviste dirette delle testimoni di queste battaglie. 

L’epidemia del Coronavirus ce lo ha impedito come del resto  sta condizionando tutta la nostra vita e la nostra attività sindacale oltre a colpire duramente le lavoratrici ed i lavoratori di tutti i settori, dall’industria alla chimica, dai servizi al turismo, dai trasporti all’agricoltura, prime tra tutte le più fragili: le donne. 

Le donne della CGIL che avevano preparato insieme a CISL e UIL questo evento  non sono immobili, non si arrendono, e in questi giorni  stanno  lavorando in difesa delle lavoratrici più fragili dei settori più colpiti dalla crisi cercando di rimanerle vicino e di darle voce con tutti gli  strumenti a loro disposizione. 

Forse per qualcuno  l’arma della denuncia e della riflessione non è sufficiente e ha scelto  lo  sciopero generale per manifestare le proprie idee. 
Bene, ma nella dialettica delle posizioni e delle diverse scelte fatte dai movimenti delle donne  non è ammissibile il vandalismo e l’offesa. 

Nella notte dell’8 Marzo a Pisa un  gruppo che si è firmato ‘non una di meno’ ha voluto dimostrare la propria esistenza  imbrattando edifici e  palazzi o  monumenti storici  con scritte inneggianti alla parità tra i sessi. 
Non solo, se l’è presa pure con  la Casa della CGIL, la nostra Camera del Lavoro, casa di tutte e di tutti, imbrattando le vetrage, i muri e il marciapiede d’accesso con scritte offensive anche nei confronti del Segretario Nazionale Landini. 

Una comunicazione violenta che offende l’intelligenza delle donne che lo hanno progettato e assume come strumento di comunicazione uno stile machista. 

CGIL PISA 

luca.doni