"8 marzo: scioperiamo contro la violenza patriarcale". Iniziative e corteo di Non Una di Meno. Occupato simbolicamente il Comune
Nuova giornata di mobilitazione a Pisa
Concluso in Piazza dei Cavalieri il corteo promosso venerdì 8 marzo da Non Una di Meno Pisa. Migliaia le persone in strada.
Questa mattina, in occasione dello "sciopero transfemminista", è stato occupato simbolicamante il Comune, "durante - scrive Non Una di Meno - una ridicola cerimonia di distribuzione delle mimose alle dipendenti donne".
Molte le richieste all'amministrazione guidata dal sindaco Michele Conti, come "maggiori finanziamenti agli asili nido, città attraversabili e accessibili". "Pretendiamo di poter camminare senza paura nelle strade e rivendichiamo una sicurezza fatta di socialità, comunità e inclusione e non di repressione. Vogliamo più spazi verdi al posto di basi militari".
Poi il corteo di Non Una di Meno si è spostato davanti alle sedi del Tirreno e della Nazione, "colpevoli di alimentare narrazioni tossiche e una cultura dello stupro che morbosamente indaga i nostri femminicidi e le violenze che subiamo, colpevolizzandoci e ritraendo gli uomini violenti come 'giganti buoni' e 'uomini mossi da troppo amore'".
Non Una di Meno si è poi unita alle lavoratrici delle biblioteche uiniversitarie in protesta per il taglio del personale previsto da Unipi.
Ha scritto Non Una di Meno Pisa.
Oggi 8 marzo 2024 la giornata di sciopero transfemminista a Pisa è iniziata con l'occupazione simbolica del Comune, durante una ridicola cerimonia di distribuzione delle mimose alle dipendenti donne.
Il Comune infatti ha previsto una serie di iniziative nel "Marzo delle donne" che altro non sono che maldestri tentativi di pinkwashing a cui noi abbiamo deciso di rispondere così: non fiori ma welfare. Dietro la propaganda familista della destra che governa Pisa si nasconde una città sempre meno a misura delle donne, delle lavoratrici e delle madri. Pretendiamo maggiori finanziamenti agli asili nido, città attraversabili e accessibili, pretendiamo di poter camminare senza paura nelle strade e rivendichiamo una sicurezza fatta di socialità, comunità e inclusione e non di repressione. Vogliamo più spazi verdi al posto di basi militari.
Ci siamo spostate davanti alle sedi delle principali testate giornalistiche di questa città, Il Tirreno e La Nazione, colpevoli di alimentare narrazioni tossiche e una cultura dello stupro che morbosamente indaga i nostri femminicidi e le violenze che subiamo, colpevolizzandoci e ritraendo gli uomini violenti come "giganti buoni" e "uomini mossi da troppo amore".
Contemporaneamente ci siamo unite al presidio delle lavoratrici delle biblioteche che sotto il Rettorato questa mattina hanno fatto sentire la loro voce contro gli imminenti tagli al personale che Unipi sta per compiere, scegliendo di lasciare a casa tante persone che da anni svolgono un servizio essenziale per tutta la comunità universitaria.
Vi aspettiamo oggi pomeriggio alle 15.30 in piazza Guerrazzi, dove partiremo insieme per il corteo cittadino. Vi ricordiamo che davanti allo striscione nero della Casa della donna ci sarà una zona decompressione, per le persone in carrozzina, con passeggini e chiunque ne abbia bisogno, e che lungo tutto il corteo troverete persone con una fascia arcobaleno in testa o sullo zaino a cui rivolgersi in caso di bisogno.
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