84 famiglie ancora in attesa di iscrizione nei nidi e nelle scuole dell'infanzia di Pisa

Politica
PISA e Provincia
Mercoledì, 26 Gennaio 2022

I numeri sono stati resi noti dall'assessora Munno dopo una interpellanza di "Una città in comune"

Il gruppo consiliare “Una città in comune” ha presentato nei mesi scorsi un'interpellanza per conoscere la situazione delle iscrizioni ai servizi educativi e scolastici per la fascia d'età 0-6 anni nel Comune di Pisa. Nella scorsa seduta, l'assessora Munno è intervenuta per aggiornare il Consiglio Comunale sulle domande di iscrizione ancora non soddisfatte.  Per quanto riguarda i nidi d'infanzia, ci sono ancora 53 famiglie, pari al 10,2% di quelle che hanno chiesto l'iscrizione in una struttura pubblica, che non hanno ancora ricevuto l'assegnazione di un posto per la propria bimba o il proprio bimbo.  Nelle scuole dell'infanzia, invece, sono 31 domande di iscrizione non accolte, pari al 6,7% di quelle presentate negli istituti pubblici, nonostante, secondo l'assessora, ci siano posti disponibili in alcune strutture del territorio di Pisa. «Ci sembrano numeri molto alti per una fascia d'età che, come documenta ormai da anni la ricerca pedagogica, è fondamentale per la formazione di una persona, affermano da “Una città in comune”. Bimbe e bimbi che non riescono ad accedere ai servizi educativi, perché le strutture pubbliche non hanno abbastanza posti per accoglierli o perché i loro genitori non hanno la possibilità di sostenere il costo di un servizio privato, rischiano di accumulare un ritardo formativo che produce, inevitabilmente, una diseguaglianza di partenza all'ingresso nella scuola dell'obbligo. Si concorre così a determinare una “povertà educativa” che la pandemia in corso non fa che allargare».

«Auspichiamo che nelle prossime settimane, come l'assessora ha affermato, tutte le domande di iscrizione ai nidi possano essere accolte. Le chiederemo di aggiornare il Consiglio Comunale sull'evoluzione della situazione. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, pensiamo che si debba ragionare sul fatto che, a volte, i tempi di vita e di lavoro delle famiglie non si conciliano con la disponibilità di posti solo in alcune scuole del territorio comunale, molto distanti dalla propria abitazione. Occorre aumentare le strutture scolastiche nei quartieri a più alta densità di abitanti di giovane età. Per tutto questo, occorrono risorse in termini di spazi, a cominciare da tante realtà da anni in disuso, come denunciamo ormai da tempo, e di personale da assumere. Si tratta di fare scelte nell'interesse della formazione delle giovani generazioni, conclude “Una città in comune”.

 

redazione.cascinanotizie