Aeroporto, ascoltati in Europa, ma non in Italia
I piccoli azionisti del Galilei tornano sul mancato ampliamento di Peretola ed auspicano soluzioni già praticate in Europa
Sempre in tema aeroporto intervengono i piccoli azionisti dell’aeroporto Galilei: «Ci eravamo ripromessi, a conferma della nostra apartiticità e coerenza, di non partecipare al teatrino di chi si accredita ora difensore del Galilei, dopo aver rifiutato la nostra collaborazione ostacolandoci; siamo però costretti a replicare alle dichiarazioni di Renzi, che accreditandosi i meriti di aver sponsorizzato, dal 2008, la nuova pista di Peretola e di aver poi convinto Rossi ad inserirla nel Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) e di averne agevolato il percorso da Premier, ora si ripropone iniziative rischiose per i soldi degli italiani, chiedendo un Decreto Legge per agevolare infrastrutture come l’aeroporto fiorentino. Lo informiamo che le frettolose decretazioni, non pienamente rispondenti alle Direttive UE, del suo Governo e da noi segnalate a TUTTI, per correggere in corso d’opera gl’iter procedurali del nuovo aeroporto Vespucci, onde evitare d’infilarsi nel cul de sac attuale, sono rimaste inascoltate, costringendoci a denunciarle, insieme all’Associazione Amici di Pisa, dell’ex Pres. Franco Ferraro, con Esposti alle Procure della Repubblica e della Corte dei Conti, per evitare contestazioni costose agli italiani, che invece ora si prospettano. Infatti la Commissione UE ha avviato una nuova procedura d'infrazione contro l'Italia, per quanto da noi inutilmente segnalato e cioè per aver trasposto in modo carente la normativa UE sulla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), obbligatoria per autorizzare i progetti pubblici e privati che prevedono significative conseguenze sull'ambiente, a causa della loro natura, le loro dimensioni o la loro ubicazione (Direttiva Via, 2011/92/UE) e per non aver recepito in modo soddisfacente nel suo ordinamento alcune modifiche adottate nel 2014 (Direttiva Via, 2014/52/UE). Peccato che Comuni, Regione e Governo non ci abbiano ascoltato».
«Comprendiamo l’amarezza del socio di maggioranza Eurnekian, proseguono i piccoli azionisti del Galilei, che probabilmente ha creduto alle facili promesse che gli garantivano un aeroporto già idoneo a ricevere l’Air One di Obama, a Firenze, per il G 7 del 2017, che invece poteva atterrare, come in precedenza a Pisa, purtroppo irrisa ogni volta che era costretto ad atterravi Renzi e che replicò a Rossi, quando gli disse: “troppe cose non si possono mettere in quel catino”, che se non si costruiva il nuovo aeroporto di Peretola, con loro nei posti chiave nazionali e regionali, non si sarebbe più costruito. Sempre Renzi, firmando a Pisa la Carta del Coraggio, disse che i politici devono imparare ad ascoltare, qualità che non possiedono! Peccato che dimentichi ciò che predica! Errare è umano ed ammetterlo è appezzabile. Perseverare è invece diabolico, soprattutto da parte di chi sa, ma non vuole ammettere che l’aeroporto fiorentino si è penalizzato da solo, in quanto si poteva sviluppare già 17 anni fa, attuando le prescrizioni ministeriali della VIA 2003, emanate in base al Master Plan (M P), presentato nel 2000. Prescrizioni tuttora obbligatorie e confermate anche da un Decreto del Presidente della Repubblica, ma sempre disattese. Il Master Plan s’ispirava al CityAirport di London City, che ha 4.6milioni di passeggeri, con una pista di soli 1508 m. 7»
Ai fiorentini che temono la fuoriuscita del socio argentino dalla Società e che invitiamo a non farlo, ma di attuare il Piano B prospettatogli, i piccoli azionisti del Galilei chiedono: «In tale malaugurata ipotesi, sareste disponibili a rilevarne le sue quote per realizzare quanto bocciato dal CdS ? Quando raggiungete gli HUB stranieri, quanto impiegate per raggiungere i centri di Parigi, Francoforte, Londra? Vi lamentate con francesi, tedeschi ed inglesi? Perché non v’impegnate per migliorare i collegamenti via superficie fra i due Aeroporti toscani, con la stessa enfasi prodigata per lo sviluppo di Firenze? Fareste il bene della Toscana, allargando il bacino d’utenza del Polo aeronautico toscano sulla costa. La storia dimostra però che quando le infrastrutture interessano lo sviluppo della costa tirrenica, non sono considerate prioritarie dai fiorentini e l’hanno dimostrato disertando le inaugurazioni della navetta Alitalia (Canapone), S.Maria Novella-Galilei e del Pisamover. Questa è storia non campanilismo!».