Aeroporto: servono idee chiare per il post-covid

Economia
PISA e Provincia
Giovedì, 3 Dicembre 2020

Su l'aeroporto Galilei e la linea per Firenze si gioca il futuro dell’economia pisana

La seduta del Consiglio comunale a cui parteciperà Roberto Naldi di Corporacion America stimola il dibattito politico ed economico in seno al Partito Democratico, oltre ad essere un’occasione per fare il punto sulle intenzioni reali di Toscana Aeroporti«La crisi indotta dal Covid-19 nel comparto del trasporto aereo si somma per il Galilei alla flessione del 2019, quando i viaggiatori sono diminuiti dell’1,4% rispetto al 2018 e del 3,45% rispetto alle previsioni del piano trasportistico, scrive in una nota stampa Andrea Ferrante Coordinatore Piazza Grande Pisa. Una flessione preoccupante perché maturata in un momento in cui, ad esempio, lo stesso aeroporto di Firenze cresceva del 5,4%. Gli effetti catastrofici della pandemia, come è noto, hanno poi inferto al nostro scalo un colpo da KO, con gravi conseguenze economiche, occupazionali e sociali. Per riprendersi servono scelte chiare, progetti di sviluppo seri e seriamente applicati, una discussione trasparente e franca. Nonostante la decrescita dei passeggeri, già nel 2019 il terminal pisano ha confermato la necessità urgente di essere ampliato. Ad oggi, però, non sappiamo se l’intervento, già programmato, sarà effettivamente realizzato e in che tempi. Né si sa se Pisa riprenderà ad essere al centro di una programmazione dei voli che continui a vedere nel low cost la sua potente spina dorsale, a cui aggiungere – e non sostituire! – una crescita nei collegamenti intercontinentali e merci. Le linee guida della fusione e gli indirizzi regionali, ricordiamolo, continuano a prevedere il Galilei come perno fondamentale del sistema ed il Vespucci come city airport fiorentino».

«Il governo regionale e la politica cittadina, senza defezioni, devono spingere Toscana Aeroporti a rassicurare sulla fedeltà a quegli impegni e a realizzare gli investimenti attesi, prosegue Ferrante. Su questo ci aspettiamo parole chiare ed azioni conseguenti. Va fatto, però, anche un discorso più completo sull’intero sistema delle infrastrutture, recuperando ed attuando gli obiettivi approvati nel 2016 dal Consiglio Regionale sul potenziamento e la qualificazione dei collegamenti ferroviari Pisa-Firenze. Come annunciato da Eugenio Giani in Largo Ciro Menotti nella campagna elettorale, deve essere rapidamente realizzato un Master Plan che preveda lo studio di fattibilità del raddoppio dell’attuale linea ferroviaria, finalizzato a conseguire due obiettivi. Il primo è quello di realizzare un collegamento rapido, frequente e costante fra Pisa e la dorsale dell’alta velocità. Una cosa impossibile con la sola linea attuale - la più congestionata dell’intera Toscana - che aggancerebbe saldamente l’intera costa al treno dello sviluppo, dando sostanza all’idea dell’Arno Valley. Il raddoppio consentirebbe inoltre di destinare integralmente l’attuale linea ad un servizio di tipo metropolitano sull’asse Pisa-Pontedera, integrabile con altre infrastrutture per il trasporto locale e con una rete che connetta Pisa con i comuni limitrofi e con l’intera area vasta costiera».

«È necessario procedere spediti, per poter aspirare ai finanziamenti del Recovery Fund che una volta persi non tornerebbero più, conclude Andrea Ferrante. Per questo l’amministrazione comunale deve attivarsi, non disperdersi su progetti parziali e non altrettanto strategici. Ma serve anche una mobilitazione della città - delle sue forze economiche, politiche e sociali - che scuota la Giunta e richiami il governo regionale agli impegni presi in più occasioni. È importante anche che tutto il PD e l’intero arco delle forze di opposizione facciano di questo un tema di impegno costante e comune, se serve anche alzando la voce. Non lo chiediamo per un interesse di fazione, di campanile o di bottega, ma per il futuro della nostra Comunità».

redazione.cascinanotizie