Aggressioni al personale sanitario: in arrivo i facilitatori di pronto soccorso
In Prefettura il punto sulle nuove misure di prevenzione
Nel corso dell’incontro formativo di giovedì 11 dicembre in Prefettura a Pisa, dedicato alla prevenzione delle aggressioni ai danni del personale sanitario, è emerso un elemento di particolare rilievo: l’introduzione del facilitatore di pronto soccorso.
La nuova figura, illustrata dalle Aziende sanitarie, sarà impegnata nelle aree di attesa per attenuare le tensioni, facilitare la comunicazione tra utenti, familiari e operatori, e supportare i professionisti nei contesti più critici.
Accanto a Forze dell’Ordine, AOUP, Usl Toscana Nord Ovest e centri antiviolenza, i partecipanti hanno condiviso dati e strumenti operativi, evidenziando la necessità di un presidio integrato che affianchi l’azione preventiva già prevista dal protocollo interistituzionale.
Ha scritto la Prefettura di Pisa.
Si è svolto questa mattina nella Prefettura di Pisa un incontro formativo dedicato alla prevenzione delle aggressioni nei confronti del personale sanitario, con la partecipazione delle Forze dell'Ordine, dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa, dell'Azienda Usl Toscana Nord Ovest e dei centri antiviolenza del territorio.
Aprendo i lavori, il Prefetto Maria Luisa D'Alessandro ha richiamato il valore primario del Servizio Sanitario Nazionale, che garantisce ad ogni persona il diritto alla salute, sottolineando come questo diritto implichi anche il dovere, da parte di tutti, di rispettare le strutture e gli operatori che quotidianamente si prendono cura della collettività. Il Prefetto ha evidenziato la funzione strategica del “Protocollo per la gestione degli interventi urgenti nei casi di episodi di aggressione e di violenza nei confronti degli esercenti professioni sanitarie e sociosanitarie” che rappresenta uno strumento di lavoro concreto, costruito insieme alle Aziende Sanitarie per assicurare risposte rapide, coordinate e sempre più efficaci sia nella gestione degli episodi critici sia nella prevenzione, attraverso un presidio informativo e buone pratiche organizzative.
In tema di violenza di genere ha inoltre ricordato l'utilità delle misure e degli interventi di prossimità delle Forze dell'Ordine e del sistema socio - sanitario nel suo complesso, che spesso consentono di intercettare situazioni di rischio prima che degenerino, pur essendo il fenomeno ancora troppo frequente e preoccupante.
La Direttrice dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria Pisana, Katia Belvedere, ha rimarcato il valore della collaborazione interistituzionale, illustrando le misure già adottate per la tutela del personale: videosorveglianza, percorsi di supporto psicologico, formazione specifica e iniziative per migliorare la comunicazione con utenti e familiari.
Il Direttore Amministrativo dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, Gabriele Morotti, confermando il costante impegno dell'Azienda per garantire a tutti l'accesso alle cure, ha rappresentato che sono in atto diverse strategie per prevenire ogni forma di aggressione e ha sottolineato la necessità che a tal fine venga curata un'attenta e consapevole comunicazione nei confronti dei familiari e dei pazienti.
Nel corso della mattinata, le Forze dell'Ordine hanno presentato strumenti e metodologie operative: l'ammonimento del Questore come misura preventiva nei casi di violenza di genere, l'importanza della sensibilizzazione dei giovani sui temi degli stereotipi e delle condotte abusive, il ruolo delle tecniche di de-escalation nel ridurre la conflittualità nelle aree sanitarie, le novità normative che introducono sanzioni più severe e l'arresto in flagranza anche differita per chi danneggia beni o aggredisce personale sanitario.
Significativi anche gli interventi della Usl e della AOUP sui dati delle aggressioni registrate negli ultimi anni che mostrano un trend in aumento e confermano la necessità di rafforzare strumenti di prevenzione integrata. È stata illustrata la figura del facilitatore di pronto soccorso, di prossima attivazione, quale operatore formato per ridurre le tensioni nelle aree di attesa, migliorare la comunicazione con utenti e familiari e sostenere i professionisti sanitari nei contesti più complessi.
Le operatrici dei centri antiviolenza hanno approfondito il ruolo delle strutture di ascolto e di accoglienza - dal “Telefono donna” alle “case rifugio” e agli sportelli - e il loro contributo nella presa in carico delle vittime, anche in collaborazione con le Forze dell'ordine e le Aziende sanitarie. L'incontro si è concluso con un intervento sull'importanza del coordinamento tra istituzioni e associazioni anche nel contrasto alla violenza assistita, fenomeno che colpisce profondamente i minori. È stato infine rivolto un commosso omaggio alla memoria della psichiatra Barbara Capovani, vittima della più grave aggressione al personale medico avvenuta nella nostra Città.
“La tutela dei più fragili e di chi ogni giorno opera per la salute pubblica - ha dichiarato la Prefetto D’Alessandro - non può prescindere da una risposta corale, competente e coesa: il nostro impegno, insieme alle Aziende sanitarie e alle Forze dell’ordine, è quello di rafforzare la prevenzione e garantire ai professionisti un ambiente sicuro, perché la sicurezza degli operatori è parte integrante del diritto alla cura”.


