Agricoltura convenzionale e agricoltura biodinamica: ora è scontro

Economia
PISA e Provincia
Martedì, 15 Giugno 2021

La nota di Confagricoltura apre la crisi tra due mondi vicini e allo stesso lontanissimi

Agricoltura convenzionale contro agricoltura biodinamica.

Il comunicato inviato qualche giorno fa da Confagricoltura Toscana continua a fare rumore, soprattutto perché l'attacco dell'associazione di categoria ai colleghi del "biologico", è di quelli che colpiscono duro.

Confagricoltura Toscana, senza mezzi termini, per bocca del presidente Marco Neri definisce il settore del biodinamico "al limite dello spirituale" e non basato su "validità scientifiche", lo separa dal biologico e chiede che Regione Toscana lo bocci, privandolo dei finanziamenti.

Di tutt'altro parere è Carlo Triarico, presidente dell'associazione per l'Agricoltura Biodinamica: "Uno scontro tra contadini - dice - credo che sia una degenerazione molto pericolosa non soltanto per la nostra cultura, ma anche in chiave politica".

Da una parte l'agricoltura convenzionale, dall'altra, quella biodinamica, due mondi vicini e allo stesso tempo lontanissimi, ora giunti allo scontro frontale proprio (e non sembra un caso) durante l'iter di approvazione del disegno di legge sull'agricoltura biologica (approvato al Senato il 24 maggio 2021).

Abbiamo quindi raccolto le testimonianze di Marco Neri (Confagricoltura) e Carlo Triarico (As. Agricoltura Biodinamica), qua di seguito pubblicate.

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Aveva scritto lo scorso 10 giugno Confagricoltura Toscana

"Sarebbe giusto che anche la Regione Toscana si esprimesse contro l'agricoltura biodinamica. Siamo di fronte a una pratica altamente discutibile, del tutto priva di certificazioni come invece possiede il settore biologico. Seguiamo l'esempio della Puglia, prima regione a bocciare questa tecnica. Il biodinamico non si base su validità scientifiche, ma su metodi al limite dello spirituale. Un approccio di lavoro che inevitabilmente ha sollevato già discussioni in tutto il panorama nazionale. La scelta del Parlamento di accostare l'agricoltura biologica a quella biodinamica è una scelta che non possiamo ad oggi condividere". Questa la posizione di Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana.

"E' chiaro che anche il nostro comparto per crescere necessità costantemente di nuove tecniche e investimenti che permettano di ottimizzare i raccolti e al tempo stesso tutelare il suolo. Il rispetto dell'ambiente è un parametro fondamentale verso cui da tempo ci stiamo muovendo. Proprio per questo è importante che le risorse vengano indirizzate verso azioni concrete e metodi di cui sia già stata dimostrata l'efficacia. La politica deve, anche in una forma di garanzia verso i consumatori, essere garante delle produzioni locali. Il biologico è regolamentato ed esistono certificazioni che sanciscono i metodici di lavorazione e i relativi controlli. La Toscana - conclude Neri - che nel mondo agricolo rappresenta un'eccellenza sotto molte sfaccettature e deve sapersi distinguere anche attraverso questa scelta".

carlo.palotti