Al Circolo L'Ortaccio di Vicopisano: I virus che vengono dal passato

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Vicopisano
Lunedì, 21 Novembre 2022

Scienza in Circolo. Il premio Nobel per la medicina Svante Pääbo e gli studi pisani

Martedì 22 novembre alle ore 21, all'interno della cornice la Scienza in Circolo, il Prof. Gino Fornaciari ci parlerà dell'importanza degli studi pisani per il premio Nobel per la medicina Svante Pääbo e del grosso virus, simile a quello del vaiolo, che trasse in inganno Fornaciari, Pääbo e anche il Laboratorio di virologia di Mosca, che nel frattempo aveva confermato la diagnosi "dei ricercatori italiani".

Sommario conferenza
Nel 1986-87 il giovane Svante Pääbo, premio Nobel per la Medicina 2022 per «le sue scoperte sui genomi degli ominidi estinti e sull’evoluzione umana», lavorava all’Istituto di Biologia Molecolare dell’università di Zurigo ed era particolarmente interessato agli agenti patogeni antichi.

Nel 1987 fu ospite dell’Istituto di Anatomia e Istologia Patologica dell’Università di Pisa per ottenere campioni del virus del vaiolo di una mummia infantile del XVI secolo, identificato da Gino Fornaciari ed Antonio Marchetti con metodi immunologici al microscopio elettronico.
Pääbo tenne anche un seminario sulle sue ricerche ed ebbe inizio una collaborazione scientifica fra pionieri della Paleobiologia molecolare e della Paleopatologia.

Nonostante i primi risultati promettenti, i tentativi di clonazione e di amplificazione del DNA antico non ebbero successo. La mancata, successiva conferma molecolare di quell’esperimento costituì per lungo tempo un problema insoluto, risolto solo di recente da uno studio congiunto del professor Fornaciari e del paleobiologo molecolare canadese Hendrik Poinar. Con i moderni metodi molecolari attuali è stato scoperto che il bambino era affetto non da vaiolo, ma da epatite B. Probabilmente l’errore diagnostico del 1987 fu dovuto ad una falsa reazione immunologica e dai limiti della paleobiologia molecolare dell’epoca.

Resta però il mistero del grosso virus, simile a quello del vaiolo, che trasse in inganno Fornaciari, Pääbo e anche il Laboratorio di virologia di Mosca, che nel frattempo aveva confermato la diagnosi "dei ricercatori italiani".

Breve curriculum prof. Gino Fornaciari:
• Considerato uno dei fondatori della moderna Paleopatologia in Italia, è stato professore ordinario di Storia della Medicina presso l’università di Pisa.
• Attualmente continua a tenere il corso di Archeologia Funeraria presso la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici, sempre nell’ateneo pisano.
• E’ presidente dell'Accademia Maria Luisa di Borbone, ente culturale con Scuola di Alti Studi che organizza Master di I e II livello in discipline storiche.
• I suoi studi hanno riguardato in particolare le mummie, i tumori e gli antichi agenti batterici e virali, per la cui identificazione ha utilizzato, fin dagli anni ’80, alcune moderne tecnologie biomediche, come l’immunoistochimica, la microscopia elettronica e il DNA antico.
• Nel 2004-2009 ha diretto il Progetto Medici, dedicato all’esplorazione delle tombe granducali nelle Cappelle Medicee di Firenze.
• Ha condotto numerose missioni scientifiche in Italia e all'estero (Egitto, Messico) ed è autore di oltre 700 lavori, in gran parte su riviste internazionali.
• Nel 2015 l’Università di Pisa gli ha conferito l’Ordine del Cherubino

redazione.cascinanotizie