Al Verdi di Pisa tagli alla professionalità

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 27 Settembre 2021

E' quanto emerge dalla denuncia dei Cobas nel loro comunicato stampa, mettendo sotto accusa il nuovo Direttore Artistico, Enzo Stinchelli

IL MODELLO MARCHIONNE AL TEATRO VERDI: PRODUZIONI IN SERIE E TAGLI ALLE PROFESSIONALITÀ 
Il nuovo Direttore artistico del Teatro Verdi, Enrico Stinchelli, è un protagonista, ben conosciuto al pubblico appassionato di lirica, della radio - in particolare di Radio3 - dove tiene da molto tempo una trasmissione in cui le produzioni artistiche sono sottoposte ad un penetrante giudizio critico, sia sul piano dell'esecuzione musicale, della scenografia, della regia. 
La scelta del Teatro Verdi di affidarsi ad un esperto riconosciuto e apprezzato poteva sembrare orientata ad un rilancio in grande stile che puntasse ad un miglioramento della qualità degli spettacoli, per l’esperienza che Stinchelli ha maturato anche nell’allestimento pratico di opere importanti.
Purtroppo, già nella “trilogia popolare” proposta per il mese di settembre, è emersa una concezione “produttivistica” che pare l’applicazione del modello Marchionne alla produzione culturale, in questo caso teatrale: allestire tre opere fondamentali della produzione verdiana, certo molto note anche agli artisti, nel giro di un mese, quando mediamente per l'allestimento di una sola opera occorre il medesimo tempo, ha significato imporre alle maestranze (tecnici di palco, macchinisti ed elettricisti, sarti etc.etc.) una vera e propria corsa contro il tempo, che certamente non ha giovato né alla qualità, ma soprattutto ha sottoposto lavoratori e lavoratrici a turni infiniti e massacranti per il ritmo imposto, minando le condizioni della sicurezza sul lavoro e forzando le norme contrattuali su orari e mansioni.
L'articolo di ieri l'altro su la Repubblica di Firenze ha invece perfettamente chiarito che questi sono la rotta e il metodo che l’illustre melomane intende imprimere alle produzioni del Teatro e imporre alle maestranze: uno spettacolo dopo l'altro in una giostra ---, con allestimenti prodotti in tempi brevissimi, il ricorso a personale esterno (di sua fiducia e di sua nomina diretta, in barba a tutti i contratti), il ridimensionamento (leggi: tagli a go-go) del personale esperto e qualificatissimo che ha consentito di realizzare produzioni operistiche di altissima qualità.
Ci sembra che Stinchelli, del tutto in spregio alle corrette relazioni tra le varie componenti che operano in un teatro, in barba a qualsiasi forma di rapporto tra le parti sociali e sindacali, oltreché culturali, della città, pensi autisticamente di venire a sperimentare un nuovo modello di produzione e allestimento operistico e teatrale fondato sull’iper-produttivismo e la riduzione dei costi ricorrendo a contratti iper-precari al di fuori di qualsiasi norma e dinamica consolidata. Purtroppo, duole dirlo di un apprezzato intellettuale ed esperto del settore, le sue dichiarazioni sembrano svelare l’idea che si possa arrivare in un teatro e in una città, spremere al massimo le risorse con il rischio di dissipare un patrimonio di professionalità e desertificare il tessuto culturale della città, per poi andare a disseminare il nuovo modello in altre città, con un atteggiamento troppo simile a quello inqualificabile di multinazionali raccontate dalle cronache estive.
Infine, duole dire che quanto aveva assicurato la Presidenza del Teatro, in un incontro sindacale di pochi giorni fa, cioè che la “corsa” della “trilogia popolare” fosse un “esperimento” e che ci sarebbe stato un incontro tra Stinchelli e le maestranze per evidenziare le criticità emerse in questo mese, è evidentemente “superato” dalle dichiarazioni deL Direttore artistico rilasciate alla redazione del quotidiano fiorentino di ieri l'altro e ribadite in un post su facebook: occorre dunque una ridefinizione urgente dei rapporti tra la dirigenza artistica e le maestranze, senza scorciatoie. 
Crediamo che un giusto e necessario rilancio della produzione teatrale, a partire dal rinnovamento della proposta lirica, pur nel riconoscimento della piena libertà artistica del direttore della produzione, non possa non coinvolgere le maestranze la cui professionalità di anni e anni non può essere messa in discussione.
Crediamo necessario che le parti si incontrino a breve per ridefinire i rapporti, e ci riserviamo di avviare lo stato di agitazione nel caso di mancata risposta da parte della Direzione artistica e della Presidenza del Teatro Verdi.

 

COBAS LAVORO PRIVATO – RSU COBAS TEATRO VERDI

redazione.cascinanotizie