Al voto in altre sedi, lo chiede Betti al Comune
Il candidato del centrosinistra attacca l'amministrazione e l'assessore Cosentini: "Sordi ai bisogni dei cittadini"
La campagna elettorale cascinese prosegue e con un comunicato stampa, Michelangelo Betti, candidato della coalizione di centrosinistra, attacca l'amministrazione comunale, incapace, a suo parere, di ascoltare i bisogni dei cittadini. Al centro della nota diramata, uno dei nodi più attuali, quello della scuola e del prossimo ritorno sui banchi degli alunni, previsto per lunedì 14 settembre, una settimana prima della tornata elettorale.
Betti accusa l'amministrazione di non avere voluto valutare "sedi diverse dalle scuole per lo svolgimento delle elezioni (20 e 21 settembre ndr), ma anche il suo massimo competitote, Leonardo Cosentini, assessore all'istruzione in carica, poco interessato - dice Betti - ai "reali bisogni del settore".
Scrive Michelangelo Betti
"Da sindaco e giunta nessuna attenzione per le scuole
Un sindaco e una giunta sordi ai bisogni dei cittadini. Settimane fa il Partito democratico di Cascina ha chiesto di valutare sedi diverse dalle scuole per lo svolgimento delle elezioni del 20 e 21 settembre. Dall'amministrazione leghista di Cascina nessuna risposta, mentre altri Comuni, come quello di Bergamo, si muovono in questa direzione.
La richiesta di trovare sedi diverse per i seggi e consentire alle scuole di restare aperte, presentata nell'ultimo consiglio comunale del mandato amministrativo, non è stata neppure presa in considerazione da sindaco e giunta. Neppure un'analisi sulla fattibilità. Sarebbe invece stato importante dare possibilità alle scuole di non interrompere l'attività didattica a pochi giorni dall'avvio dell'anno scolastico.
Anche l’assessore all’istruzione, candidato a sindaco, pare più preoccupato dalle collocazione di decorazioni esterne che dallo svolgimento delle lezioni. Da settimane promuove luci e murales, prende atto dell'impegno del lavoro del personale scolastico, poco si interessa dei reali bisogni del settore e propone un decoro “farlocco”.