All'asilo anche d'agosto: "Qualcosa è cambiato"
Arianna Cecchini, sindaca di Capannoli e presidente dell'Unione Valdera, pone l'accento su quanto la pandemia abbia inciso sul mondo dell'educazione. "È ora di prenderne atto e di ripensare il modello educativo del nostro paese"
A scuola anche d'agosto, nel mese che per gli italiani, da sempre, è il periodo delle vacanze estive.
Accade a Capannoli, comune sotto questo aspetto "illuminato", che per la prima volta in dieci anni, dalla sua apertura, garantisce la continuità di servizio del nido comunale "Il Gatto con gli stivali".
Una vera e propria rivoluzione figlia del nostro tempo, richiesta a gran voce dalle famiglie e avallata dal Comune guidato da Arianna Cecchini. La sindaca guarda anche oltre, alle possibilità che questa scelta può dare ai nuclei familiari e in particolar modo alle donne, facilitate senza ombra di dubbio nel conciliare "il binomio lavoro-famiglia".
Una rivoluzione, conclude Cecchini, che non può certo gravare solo sulle casse dei comuni, ma che più in generale, necessiterebbe di una presa d'atto anche dello Stato: "Il nido e la scuola dell'infanzia non possono essere un'opportunità per pochi, non dobbiamo guardare a quel 33% di copertura del nido con ammirazione; le attività educative fondamentali vanno garantite a tutt* ogni giorno dell'anno". "È il momento di ripensare il modello educativo del nostro paese".
Scrive Arianna Cecchini
“QUALCOSA STA CAMBIANDO: È ORA DI PRENDERNE ATTO
Per la prima volta dalla sua nascita, il nostro nido comunale “Il Gatto con gli stivali” apre le porte ai piccoli anche nel mese di agosto.
Non si tratta di attività estive una tantum, si tratta di attività in continuità per chi ha frequentato l'anno educativo fino a giugno e dopo l'oramai consolidata frequenza nel mese di luglio.
Per la prima volta appunto, dopo dieci anni di vita dell'asilo nido comunale, quasi la metà delle famiglie dei bambini iscritti hanno risposto sì alla richiesta dell'Amministrazione Comunale riguardo all'esigenza della frequenza in agosto.
Un cambiamento che va colto, a tutti i livelli. Qualcosa di nuovo che avviene a seguito di una pandemia mondiale, che tanti equilibri ha modificato e modificherà.
Per un'Amministrazione Comunale che da anni investe sui più piccoli è il punto di partenza per una riflessione che inizia dal nido, che passa per i centri estivi rivolti a tutte le fasce d'età, organizzati con fatica anche l'estate scorsa in pieno Covid e che deve necessariamente guardare oltre.
Un cambiamento che non è certo solamente locale, qualcosa di nuovo su cui riflettere anche per chi fa scelte ai livelli istituzionali superiori. Le famiglie, e le donne-mamme in particolare, hanno necessità di approdi sicuri per i propri piccoli e le proprie piccole ogni giorno. Bambin* e ragazz* hanno necessità di sperimentare esperienze di socializzazione, senza che le famiglie si debbano curare dei costi che ne derivano.
Il nido e la scuola dell'infanzia non possono essere un'opportunità per pochi, non dobbiamo guardare a quel 33% di copertura del nido con ammirazione; le attività educative fondamentali vanno garantite a tutt* ogni giorno dell'anno.
Non possiamo più pensare che i giovani si formino da settembre a giugno sui banchi di scuola e che l'organizzazione di quasi un terzo dell'anno sia demandata a Comuni e associazioni, con evidenti costi a carico delle famiglie.
È il momento di ripensare il modello educativo del nostro paese.
Un cambio di passo, che da un lato dia la spinta ad un nuovo saldo positivo nelle nascite e dall'altro garantisca opportunità ai figli in grado di conciliare il binomio lavoro - famiglia per ogni donna”.