Allevamento intensivo di bovini da carne: controllo di ARPAT a Santa Luce
L'attività di controllo portata avanti negli anni e gli interventi realizzati dal gestore dopo l'intervento della Magistratura per il contenimento degli scarichi inquinanti nell'ambiente
Negli ultimi dieci anni, congiuntamente a vari organi di polizia, ed in particolare alla Polizia Provinciale di Pisa, il personale del dipartimento ARPAT di Pisa è intervenuto molte volte presso un allevamento bovini da carne della potenzialità di circa 4000 capi, ubicato nel comune di Santa Luce, a causa di periodici sversamenti di acque meteoriche contaminate da liquami zootecnici e colaticci vari, nei fossi di scolo limitrofi all’allevamento, fino ad interessare, talvolta il torrente Fine di fondo valle.
Gli allevamenti zootecnici non sono ricompresi nell’elenco delle attività di cui all’art.39 comma 1 let.a) di cui al Regolamento 8 settembre 2008 n.46/R, Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006 n.20 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” ovvero, per definizione, non presentano oggettivo rischio di trascinamento nelle acque meteoriche di sostanze pericolose o di sostanze in grado di determinare effettivi pregiudizi ambientali.
La costante giurisprudenza in materia, ha comunque confermato che le acque meteoriche contaminate sono definite “acque reflue industriali” e pertanto soggette alla disciplina di cui alla Parte Terza del D.Lgs.n.152/06 (Testo Unico Ambientale).
Per questo motivo e per le conseguenze negative accertate sul corpo ricettore, causate dall’immissione delle acque meteoriche contaminate da sostanza organica e fecale, sono stati richiesti provvedimenti alle autorità competenti (Comune e Regione Toscana).
Nonostante ciò, inizialmente, l’allevamento non ha messo in atto adeguate opere per il contenimento degli scarichi inquinanti che si riversavano nell’ambiente ogni volta che pioveva, fino a quando, con l’intervento della Magistratura, è stato operato il sequestro dell’attività a marzo 2021 con il blocco di ogni nuovo ingresso di bovini, fino alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza del caso.
Dopo sei mesi dal sequestro, il gestore dell’allevamento ha concluso la realizzazione di importanti interventi atti a:
- raccogliere i colaticci e le acque meteoriche contaminate (ricche di zuccheri) per conferirle all’impianto di biogas esistente all’interno dello stabilimento;
- separare le acque meteoriche non contaminate dei tetti per scaricarle liberamente nei fossi superficiali;
- separare le acque meteoriche di prima pioggia di due zone dell’allevamento e raccoglierle in due bacini di stoccaggio per il successivo utilizzo agronomico.
Questi importanti interventi consentiranno di raggiungere una situazione ambientalmente accettabile e risolutiva degli inconvenienti verificatesi in passato, evitando quindi quei fenomeni di inquinamento delle acque superficiali oggetto di numerosi esposti negli anni passati.