Altro che nuova pista di Peretola: "Velocizzare il collegamento ferroviario tra Firenze e Pisa"

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 5 Febbraio 2022

I lavori in programma presso lo scalo fiorentino entrano nuovamente nell'occhio del ciclone

Nuova pisata a Peretola, nonostante tutto. Con una nota, i Progressisti in Cammino, tornano a parlare dello scalo fiorentino, della sua nuova pista, della concorrenza con Pisa, la Costa e l'aeroporto Galilei.

Una scelta, quella di proseguire con la costruzione della nuova pista fiorentina, che contrasta con "le sentenze del TAR e poi del CdS", presa "nonostante le ben 124 prescrizioni al master Plan, nonostante le contrarietà dei sindaci della Piana, e soprattutto nonostante il fortissimo impatto ambientale che essa imporrebbe ad una area già inquinata e densamente costruita, per di più privandola del grande parco urbano previsto".

Riporta la nota

LA NUOVA PISTA DI PERETOLA CONTRADDICE  LE SCELTE DELL’EUROPA

Pur con defezioni significative, il Consiglio Regionale della Toscana, su proposta di Italia Viva e sospinto anche dalle dichiarazioni di alcuni sindaci  e dello stesso Presidente Giani, rilancia in modo pervicace e sconcertante la scelta di costruire una  nuova pista di volo per l’aeroporto Peretola, con l’inutile spuntatina di 200 metri. Insomma, il grande aeroporto di Firenze s’ha da fare, nonostante le sentenze del TAR e poi del CdS, nonostante le ben124 prescrizioni al master Plan, nonostante le contrarietà dei sindaci della Piana,  e soprattutto nonostante il fortissimo impatto ambientale che essa imporrebbe ad una area già inquinata e densamente costruita, per di più privandola del grande parco urbano previsto.  E’ bene dire subito che queste decisioni, qualora fossero attuate, cozzano in modo netto con quanto prescrive l’Europa, che prevede per distanze inferiori a 250 km l’integrazione tra treno e aereo. Si tratterebbe dunque di una decisione sbagliata e pericolosa, che stride con le direttive europee fondamentali per la transizione ecologica, quella transizione ecologica di cui pure ogni giorno astrattamente si parla.  Una decisione sbagliata sia dal punto di vista ambientale che da quello economico. E se ci fosse ancora qualche dubbio, in una recente intervista è stato lo stesso presidente dell’Enac, di Palma, a parlare apertamente della necessità  di una impostazione rinnovata del nuovo Piano nazionale degli aeroporti (e dei fondi relativi)  e della necessaria integrazione  intermodale tra aereo e ferrovia sulle distanze medio brevi. E ciò per il sistema aeroportuale toscano significa, una volta di più, il potenziamento e la velocizzazione dei collegamenti tra Firenze e la Toscana costiera.
Pare proprio che non si voglia prendere atto di quante cose siano cambiate in questi ultimi anni, della urgenza del contrasto al cambiamento climatico, e di quanto proprio la pandemia spinga ad una impellente revisione della struttura produttiva e commerciale. E’ interesse della società tutta, dalle forze economiche ai sindacati, discutere e approntare con la Regione una nuova strategia. Le esigenze di mobilità dell’area Firenze-Prato, come quelle della Toscana costiera, non possono essere subordinate ad un progetto vecchio, che contraddice il buon senso e le politiche europee, e che punta a realizzare un doppione dell’aeroporto Galilei, e a 65 km di distanza. Si devono invece riprendere soluzioni di minore impatto per il Vespucci, come una correzione dell’orientamento della vecchia pista di volo, cosa che non comprometterebbe l’assetto urbanistico della piana e non duplicherebbe strutture esistenti, con l’inevitabile raddoppio dell’inquinamento.
Come PROGRESSISTI IN CAMMINO, torniamo a chiedere con forza l’impegno per una velocizzazione del collegamento ferroviario tra Firenze e Pisa, con l’elaborazione  (finalmente) di quel progetto deciso dal Consiglio regionale ben sei anni fa, all’interno di una strategia di sviluppo dei trasporti su ferro. E’ unica strada per assicurare  uno sviluppo sostenibile e per connettere tutta l’area della costa all’alta velocità, collegando davvero i due aeroporti, creando spazio così per il servizio ai pendolari e per il trasporto merci, e favorendo una reale intermodalità.  Sarebbe anche un modo per riparare alla grave ferita dell’esclusione di questa previsione infrastrutturale così decisiva dal finanziamento del Pnrr.
Chiediamo alla giunta  e al Consiglio regionale atti rapidi e concreti che si muovano in questo senso;  insieme alle forze politiche, ai movimenti e alle associazioni che già hanno preso posizione, come Sinistra Civica Ecologista, le Sardine e gli ambientalisti, ci impegneremo in iniziative di discussione e divulgazione

redazione.cascinanotizie