Anche Amici di Pisa e Club Unesco dicono no alle bancarelle in Piazza del Duomo
Piazza del Duomo, va difesa ad ogni costo “la grande bellezza” della sua ritrovata monumentalità
Uno dei temi caldi a Pisa è senza dubbio quello che riguarda il ripristino delle bancarelle in Piazza del Duomo, fra favorevoli, soprattutto all’interno delle associazioni dei commercianti e contrari dai quali è partita qualche giorno fa anche una raccolta firme (leggi qui). Con questi ultimi si schiera l’associazione degli amici di Pisa che affermano «Tutelare uno dei maggiori patrimoni monumentali italiani è l’obiettivo che le Istituzioni e le Associazioni si prefiggono di raggiungere, con il proposito del pieno godimento della ritrovata monumentalità della Piazza del Duomo nel suo insieme».
Un tema da sempre molto caro al Club Unesco Pisa condiviso dagli “Amici di Pisa”. «La questione della ritrovata monumentalità, prosegue l’associazione presieduta da Stefano Ghilardi, secolare e invidiata nel mondo è strettamente legata, non solo alla quantità di persone che indirizza l’attenzione alle bellezze dell’arte, bensì anche all’agevole circolazione negli spazi percorribili e visitabili. Così facendo, i nostri monumenti acquistano la particolarità di eccezionale importanza, al punto da imporsi come «prove tangibili» e inconfutabili nella loro reale articolazione spaziale e temporale, incarnando la propria storia e rendendola presente e peritura. Con questi intendimenti l’UNESCO ha adottato la Convenzione sul Patrimonio Mondiale della Conferenza generale del 16 novembre del 1972. Le motivazioni per l’inclusione della Piazza del Duomo di Pisa nella lista dei Siti “Patrimonio dell’Umanità” nel 1987 hanno rinvenuto una dimensione culturale, l’unicità universale del luogo e la straordinaria armonia architettonica dei monumenti. Motivazioni che, sottolineano gli “Amici di Pisa”, non possono né devono venire meno per interessi circoscritti o per interventi posteriori non adeguati».
«Si può trarre beneficio, come ricaduta del “saper fare”, da criteri che trovano soluzioni ad hoc a vantaggio del territorio nel suo complesso per un ambiente sostenibile, garantendone la piena visibilità. L’interazione umana con l’area monumentale è un principio prioritario in grado di veicolare significati assai complessi, dal punto di vista culturale, storico e antropologico. Le soluzioni, concludono Amici di Pisa e Club Unesco, giardino ex Clinica Chirurgica e Largo Cocco Griffi potrebbero essere salvifiche per coniugare diversi interessi. Il mondo ci guarda: facciamo vedere al mondo la “ritrovata bellezza” pisana».