Anche a giugno continua a crescere la domanda di lavoro a Pisa
+10% rispetto a giugno 2021. E’ boom per il turismo, segno positivo anche per i servizi alle persone e tornano a crescere le costruzioni. 39 lavoratori su 100 restano difficili da trovare. E' quanto emerge dai dati elaborati dalla Camera di Commercio di Pisa
I dati del Sistema informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con ANPAL ed elaborati dalla Camera di Commercio di Pisa, confermano a giugno una crescita della domanda di lavoro delle imprese pisane con dipendenti del settore industriale e dei servizi pari al +10% rispetto al 2021: periodo in cui erano ancora presenti gli effetti della pandemia. Anche in quest’ultimo mese, come si era rilevato a maggio, la crescita continua ad essere trainata esclusivamente dai servizi, in particolare grazie al turismo e ai servizi alla persona. Per contro, flette ancora l’industria, a causa dall’indebolimento del manifatturiero e nonostante le costruzioni tornino a crescere, in controtendenza alla dinamica nazionale. L’aumento delle assunzioni, anche se con percentuale contenuta, sussiste anche rispetto al precedente mese di maggio. In valori assoluti, nel giugno 2022, le imprese pisane prevedono di assumere 3.630 persone corrispondenti ad un aumento di 340 unità rispetto allo stesso mese del 2021. Se allunghiamo l’analisi al trimestre estivo (giugno-agosto 2022) la domanda espressa dal sistema imprenditoriale pisano arriva a quota 7.950 unità. Resta ferma al 13% la percentuale di imprese che prevedono assunzioni, una domanda quindi concentrata in particolar modo nelle imprese di dimensione medio grande.
Al crescere delle previsioni di assunzioni corrisponde, ormai come dato ricorrente, l’elevato mismatch tra domanda e offerta di lavoro che, seppur con lievi oscillazioni, si attesta comunque sempre su valori consistenti: il 39% del totale delle posizioni offerte è difficile da coprire a causa di mancanza di candidati ovvero per canditati non considerati idonei dalle imprese. Un dato ben peggiore del 31% registrato nel giugno 2021 ed in perfetta sintonia con quello nazionale, che si attesta anch’esso al 39%.
Il punto di vista del Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Pisa, Valter Tamburini
“Nonostante il protrarsi di situazioni che condizionano in negativo l’economia mondiale, registriamo comunque un ulteriore miglioramento della domanda di lavoro a Pisa anche se con dinamiche diverse a livello settoriale. Se da un lato confortano le buone previsioni della domanda di lavoro nel turismo, resta preoccupante la difficoltà nel reperire in questo settore il personale necessario, proprio in questo momento in cui arrivano chiari segnali di ripresa. Per quanto inoltre la situazione sia nettamente migliorata a Giugno rispetto al mese precedente, tale realtà resta complessa e sfaccettata con un dibattito aperto, acceso e di difficile composizione tra chi lamenta stipendi e orari di lavoro non adeguati e chi, dal lato opposto lamenta eccessiva pressione fiscale, tra chi colpevolizza il reddito di cittadinanza, oppure accusa i giovani di non voler lavorare nel fine settimana ed infine chi ritiene la stagionalità fonte di precariato non più sostenibile. Temi sui quali la politica dovrà intervenire in modo adeguato per non esasperare una situazione peraltro comune anche ad altri paesi europei. Siamo alle battute finali dell’attività della Camera di Commercio di Pisa che a breve confluirà nel nuovo ente frutto della fusione con le camere di Lucca e Massa-Carrara – prosegue Tamburini - e questa sarà l’occasione per un rilancio complessivo dell’attività anche nel campo del rafforzamento delle competenze trasversali degli studenti e del loro orientamento verso le opportunità post diploma, per tentare di ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro che si conferma problema generalizzato. Saremo attivi – conclude Tamburini- nel traghettare nella nuova Camera di Commercio l’esperienza ed il lavoro che da anni portiamo avanti con successo, in questo ambito, con la Fondazione ISI.”
Tra i contratti offerti è netta la prevalenza di quelli a termine
Nel 82% dei casi, in sintonia con il dato di un anno fa, la domanda di lavoro di giugno risulta trainata dai contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) mentre per il restante 18% le assunzioni saranno di tipo stabile, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. Le assunzioni previste si concentreranno per il 70% nel settore dei servizi e per il 68% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 16% di tutte le entrate riguarderanno dirigenti, specialisti e tecnici, una percentuale lievemente più bassa di quella nazionale pari al 17%. Per una quota pari al 33% dei contratti, il lavoro sarà offerto a personale under 30 e per il 67% delle entrate continua ad essere richiesta esperienza professionale specifica o nel medesimo settore.
Cala ancora la domanda di lavoro nell’industria, si conferma in crescita nei servizi
Con riferimento ai settori, analogamente al mese di maggio, a giugno 2022 la domanda di lavoro cala ancora, anche se debolmente, nell’industria con una diminuzione di 20 unità pari al -2% rispetto allo stesso mese del 2021. All’interno dell’industria continua la flessione nel manifatturiero (-80 unità pari al -10%), mentre torna a crescere, in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale, quella nelle costruzioni (+50 unità corrispondenti ad un +16%). Un dato, quest’ultimo, che ha registrato ampie oscillazioni mensili a causa dello stato di incertezza normativo e delle altre difficoltà di gestione relative ai “bonus” attivati nei mesi scorsi.
Se la previsione della domanda di lavoro di giugno si conferma comunque in crescita lo si deve pertanto ai servizi. L’aumento della domanda di lavoro a giugno 2022 è del +16% (corrispondenti a +350 unità) con un risultato rimarchevole per il turismo che fa registrare un +65% rispetto al pari mese dell’anno precedente (+330 unità).
Buona anche la crescita dei servizi alle persone (+60 unità pari al +15%), pressochè stabile quella dei servizi alle imprese che con -10 unità cala dell’1%. In diminuzione, infine, le assunzioni nel commercio che, mentre a maggio 2022 avevano segnato un +48% rispetto al pari mese dell’anno precedente, nel mese di giugno invece, con -30 unità, scendono del 7% rispetto al 2021.