Anche stasera occhi al cielo, passano 60 satelliti
Nuvole permettendo anche questa sera sarà possibile osservare il passaggio di 60 satelliti che andranno a comporre un reticolato a 50 km di altezza utile per la connessione ultra veloce
Dopo il passaggio di ieri sera, che ha destato curiosità lasciando molti cittadini con il naso all’insù per capire quello che stava succedendo., anche stasera sarà possibile osservare. Sopra le nostre teste, a circa 50 km di altezza, il passaggio di una sessantina di “minisatelliti” che presto potrebbero diventare una abitudine per i nostri occhi.
Cambierà quindi il cielo sopra le nostre teste? Molto probabilmente si, e lo scopo sarà quello di un mondo ultraconnesso con un servizio Internet accessibile a parti degli Stati Uniti e del Canada entro la metà del 2020 e, inoltre, trasmettere la banda larga ad alta velocità a basso costo in tutto il mondo.
Quando sarà lanciato il servizio internet Starlink, SpaceX intende andare direttamente sul mercato. Ciò significa che il servizio Internet spaziale competerà direttamente con i fornitori terrestri che dominano il settore con servizi differenziati. L’obiettivo finale prevede di mantenere nel tempo 12 000 satelliti operativi in orbita bassa. Tuttavia, si prevede che la costellazione iniziale comprenderà solo 1 600 satelliti nei primi anni per poter affinare le tecnologie prima che una costellazione completa venga lanciata.
Si va quindi verso quello che fino a poco tempo fa era semplicemente uno scenario “da cinematografo”, figlio di effetti speciali, ma se da una parte con così tanti satelliti, pur piccoli che siano, si risolverà il problema della connessione del pianeta, dall’altra non mancano le preoccupazioni, soprattutto da parte degli astronomi, che il cielo sono abituati ad osservarlo sgombro, o quasi, da corpi artificiali. Gli scienziati temono per due tipi di osservazioni: quelle con i telescopi ottici a grande campo e quelle radioastronomiche. Per affrontare il problema, la Iau, l’Unione astronomica Internazionale che raccoglie oltre 13mila astronome e astronomi professionisti da 107 paesi nel mondo, ha incaricato la propria Commissione per la protezione dei siti osservativi esistenti e potenziali di avviare, da una parte, un confronto con le compagnie proprietarie delle costellazioni per studiare eventuali soluzioni in grado di mitigarne il disturbo. E, dall’altra, di raccogliere quante più informazioni possibili per valutare e quantificare l’effettivo impatto di questi satelliti sulle osservazioni astronomiche da terra.
Insomma come tutte le innovazioni, e qui siamo di fronte a qualcosa di epocale, anche il progetto Starlink porta con se benefici, disagi e un bel carico di polemiche. Al netto di tutto questo chi stasera vorrà essere partecipe di quella che indiscutibilmente sarà una rivoluzione, non dovrà fare altro che alzera eli occhi e puntare il cielo, sperando che le nuvole non rovinino lo spettacolo.