Anima Mundi concerto al Camposanto Monumentale di Pisa

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Giovedì, 16 Settembre 2021

Anima Mundi torna in Camposanto sabato 18 settembre alle ore 20:30 con un concerto strumentale: tre delle sei Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach affidate a un interprete giovane ma già affermatissimo in campo internazionale, l’armeno Narek Hakhnazaryan

Nato a Yerevan in una famiglia di musicisti, a 22 anni, nel 2011, vince il Concorso Čajkovskij, avviando una carriera di respiro internazionale. Un talento innato, i consigli del grande Rostropovich, un percorso formativo iniziato alla Scuola di Musica Sayat Nova di Yerevan con Zareh Sarkisyan, proseguito al Conservatorio di Mosca con Alexey Seleznyov e concluso al New England Conservatory di Boston sotto la guida di Lawrence Lesser, ne fanno un interprete d’eccezione, con una tecnica fenomenale e un’intensa espressività: un musicista “magnifico”, secondo la critica specializzata. Solista dotato di grande carisma, fine camerista, suona con le maggiori orchestre sinfoniche. 

Fra i diversi periodi nei quali si articola la storia professionale di Johann Sebastian Bach quello trascorso a Köthen dal 1717 al 1723 come maestro di cappella del principe Leopoldo di Anhalt rappresenta una parentesi assai importante. Fra i tanti capolavori di questo periodo, le due serie dedicate rispettivamente al violino, le sei Sonate e Partite, e al violoncello, le sei Suites, senza accompagnamento, sono pietre miliari nella storia della composizione per strumento ad arco. In entrambe Bach realizzò la più straordinaria ricerca mai vista fino allora di possibilità polifoniche applicate a strumenti policordi, ma certo tendenzialmente monodici. Un’esperienza storicamente importantissima soprattutto nel caso del violoncello: che per quanto già svincolato dal ruolo subalterno, di strumento destinato soprattutto ad accompagnare, doveva ancora cominciare la progressiva crescita di importanza che nel giro di un secolo ne avrebbe fatto un personaggio di primo piano.
Opere di altissima tensione espressiva, alla luce della tecnica esecutiva del tempo, le sei Suites all’epoca devono essere apparse anche come traguardi difficilmente raggiungibili senza compromessi pesanti fra le esigenze della pagina scritta e quel che potesse tirarne fuori il suonatore, e tuttora restano fra le pagine più impegnative di tutto il repertorio del violoncello.

redazione.cascinanotizie