Apertura dell'incile. CNA Pisa: "Ripristinare la navigabilità dell’Arno fino alla foce"

Economia
PISA e Provincia
Sabato, 11 Maggio 2019

Oggi l'inaugurazione. “Soddisfazione per apertura incile, da oggi parte nuova sfida. Va chiuso il circuito fra Arno, mare e Navicelli”

Con l’apertura dell’incile, il collegamento fra il canale dei Navicelli e l’Arno, si dovrebbe rendere possibile la circuitazione fra canale e fiume. Rimane però l’ultima vera sfida che parte da domani: la ‘navigabilità’ da Pisa fino alla foce.

Quella di oggi rappresenta una grande risultato - esordisce il Presidente CNA Matteo Giustie c’è da essere molto soddisfatti. L’apertura dell’incile e quindi il collegamento fra Arno e Navicelli è sicuramente un passo importante, è un investimento rilevante e rappresenta un’opera strategica che il territorio aspetta dagli anni 70 e che completa un percorso di quasi 10 anni per la realizzazione, iniziato con Paolo Fontanelli e proseguita con la Giunta Filippeschi. Unitamente alla soddisfazione però segnaliamo che occorre compiere un altro passaggio decisivo per chiudere il cerchio, o meglio il circuito, fra Arno, mare e Navicelli.

La navigabilità dell’Arno ad oggi è classificata solo da Firenze fino a Pisa, al ponte della Cittadella (in corrispondenza del ‘Vecchio Sostegno’ ovvero l’ingresso al Canale dei Navicelli), ma non da lì fino al mare”.

Rimangono infatti irrisolte sia la questione della navigabilità del tratto finale dell’Arno, che vede competenze intrecciate fra vari enti a partire da Comune e Regione, che le possibili conseguenze che potrebbe provocare per le attività ivi comprese le possibili conseguenze sulla natura del Demanio visto che entrerebbe in vigore anche il Codice di Navigazione nelle Acque Interne.

Come CNA le prime richieste in questa direzione risalgono al 2004. Secondo il nostro punto di vista - osserva Gustavo Elmi di CNA Nautica – con la classificazione del tratto finale dell’Arno come via navigabile, ci sarebbe la possibilità che anche le concessioni demaniali mutino di natura e quindi che si possa passare, dall’attuale Demanio Idrico che ha come principale funzione la sicurezza idraulica, al Demanio Fluviale dove lo scopo principale, nel rispetto della sicurezza idraulica, è la navigabilità, comprese le strutture inerenti e le attività connesse. Cambierebbe quindi almeno per le Unità di Servizio Nautico, peraltro già pienamente inserite e riconosciute dal Piano di Gestione del Parco, la prospettiva fondamentale di inquadramento delle attività. In aggiunta – conclude Elmi - risulta ancora mancante una norma urbanistica che faccia da punto di riferimento per la riqualificazione delle attività che lo stesso comune di Pisa aveva individuato nel cosiddetto Piano Regolatore Portuale previsto dalla Legge Regionale n 66/2008 per la navigabilità delle acque interne. Queste novità rappresenterebbero un contributo decisivo per quella vocazione funzionale dell’area golenale e sempre nel pieno rispetto degli ambienti naturali e della piena sostenibilità visto che il valore aggiunto delle attività di rimessaggio sull’Arno è proprio essere immersi in uno scenario come il Parco di San Rossore e la bellezza delle rive naturali lungo il fiume”.

redazione.cascinanotizie