Appalto biblioteche dell'Università di Pisa. La Cgil scrive al Rettore Riccardo Zucchi

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 16 Luglio 2024

Chiesto un incontro in rettorato

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al magnifico rettore dell'Università di Pisa Riccardo Zucchi da Filcams CGIL Pisa, CGIL Pisa, FLC CGIL Pisa.

Nella giornata di ieri, 15/07/2024, si è svolto l’incontro sindacale con il Prorettore D’Onza, il Direttore Generale, la dott.ssa Perini, la dott.ssa Benedetti e la Filcams Cgil di Pisa.

Nel corso dell’incontro, la Filcams Cgil di Pisa è stata messa a conoscenza di quanto sarà discusso domani in CdA, in merito alla futura gara dei servizi bibliotecari integrativi dello SBA.

È stata illustrata la richiesta di servizi, che si basa sulla stessa quantità di risorse più volte da noi contestata, poiché determinerebbe una forte riduzione degli stessi. A quella base sono state aggiunte pochissime risorse, soltanto grazie al successo delle richieste degli studenti;  infatti saranno coperte dall’extra gettito delle tasse studentesche. Infine nella cifra è previsto il quinto d’obbligo, che tecnicamente deve essere previsto, affinché l’Ente possa aumentare del 20% la richiesta di servizi in corso di appalto, come detta il Codice degli Appalti Pubblici.

Questo significa che le risorse destinate all’appalto determineranno una riduzione oraria del 30%, con una pesante ripercussione sull’occupazione dei lavoratori impiegati nell’appalto. Sulla base della futura delibera di CdA, illustrata nella giornata di ieri 15 Luglio 2024, l'Università di Pisa chiederebbe per la maggioranza dei lavoratori un orario di 13,5 h settimanali, che non corrisponde neppure al minimo orario previsto dal CCNL Multiservizi, attualmente applicato. Elemento che ci ha lasciato basiti sia dal punto di vista dell’imperizia tecnica, sia dal punto di vista umano. La discussione si è fermata molto su questo punto e probabilmente per la mezz’ora che serve ad arrivare al minimo contrattuale, l’Università troverà le risorse, che risolveranno un mero elemento tecnico, ma niente di più.

Resta aperta tutta la discussione fatta in questi ultimi sei mesi, senza alcun passo in avanti da parte dell’Ateneo, che non si può permettere di prendersi il merito di aver aumentato le tasse agli studenti per destinare alcune risorse in più all’appalto in oggetto. Nell’incontro del 27 Giugno u.s. la Filcams CGIL di Pisa con una delegazione formata da rappresentanze studentesche e personale TA presente al presidio davanti a Palazzo alla Giornata, era stata ricevuta dal Direttore Generale e dal Prorettore D’Onza. In quella sede, l’impegno preso dall’Ente nei confronti dei lavoratori dell’appalto era quello di andare a reperire maggiori risorse da destinare all’Appalto di Servizi Integrativi del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo attraverso un percorso interno, dialogando anche con i Dipartimenti.

Ci domandiamo perché questo non sia avvenuto, perché la delibera venga portata in CdA senza una parte di discussione e perché quell’apertura al dialogo che Lei, Magnifico Rettore di questa Università ci ha detto, promesso e scritto, non ci sia.

La scelta politica che emerge dal documento del CdA va in senso opposto rispetto all’apertura al dialogo, dal momento che quella delibera dice chiaramente che i primi a pagare la situazione di difficoltà dell’Ateneo saranno i lavoratori dell’appalto delle biblioteche. Di fatto, questo significa partire dai più deboli.

Non c’è un percorso di internalizzazione, c’è un concorso per bibliotecari, che risponde ad una mancanza strutturale di personale interno, non sanata da anni.

Un reale percorso di internalizzazione richiederebbe altri numeri, non 10, ma 26 posti e altre figure.

Nessuno critica l’Ateneo per l’aver bandito un concorso, anzi, è un bene che ci siano concorsi finalizzati all’assunzione a tempo indeterminato. La critica arriva quando ci viene detto che alla pesante ripercussione sull’occupazione appena descritta, si risponde con il concorso bandito per mancanza di personale interno e poi nella futura gara, si chiederanno 26 “teste” a 13,5 ore settimanali, forse 14.
Il fatto che ci sia necessità di tirare così tanto una coperta fin troppo corta e sfilacciata nell’appalto di servizi SBA dà ragione a quanto più volte da noi affermato, che i lavoratori dei servizi non soltanto svolgono mansioni imprescindibili per lo SBA, ma sono anche ben distinte da quelle dei colleghi interni.
Se venisse approvata quella delibera di CdA relativa al futuro capitolato, si farà passare il concetto che gli appalti di servizi sono una voce variabile di bilancio, che è riducibile al bisogno, parificando i lavoratori a merce.

Questo fa tremar le vene e i polsi di ogni figura precaria dell’Ateneo.

Questa non è la strada giusta da percorrere.

    Pertanto noi chiediamo:

•    l’immediato ritiro del documento relativo alla gara delle biblioteche dal CdA;
•    che la nostra richiesta sia letta al CdA;
•    di essere ricevuti da Lei in persona, Rettore, quanto prima, al fine di poter discutere un percorso più inclusivo.

 

 

redazione.cascinanotizie