Appello a Mancarella per le lezioni in presenza all'Università

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 8 Giugno 2020

L'assenza di studenti e professori sarebbe un duro colpo per l'economia pisana. Confesercenti e Confcommercio scrivono al Rettore affinchè riveda la decisione di rinviare a Gennaio le lezioni in presenza

Un appello al Rettore di Pisa Paolo Mancarella, affinchè la didattica all’Università di Pisa possa riprendere in presenza fin da settembre arriva dalle associazioni dei commercianti Confesercenti e Conficommercio.

«La dichiarazione del ministro dell’Università Gaetano Manfredi che parla di ripresa della didattica in aula da settembre ci fa tirare un sospiro di sollievo. A questo punto attendiamo che anche il rettore dell’ateneo pisano modifichi il suo piano iniziale che prevedeva il ritorno degli studenti a gennaio». Sono il presidente area pisana Luigi Micheletti, il responsabile Centro storico Francesco Mezzolla ed il presidente del sindacato pubblici esercizi Fipet, a rivolgere la richiesta ufficiale all’ateneo pisano.

«Parliamo a nome delle attività commerciali, dei pubblici esercizi, delle librerie e copisterie, fino alle agenzie immobiliari che hanno già subito decine e decine di disdette di affitti per studenti. Pisa è legata a doppio filo alla sua università, affermano i dirigenti dell’associazione di via Ponte a Piglieri, ed in un momento di lenta, lentissima ripresa, non può fare a meno degli studenti. Questo non vuol dire certo mettere avanti l’economia alla sicurezza e alla salute, ma la possibilità del tutto evidente di farle convivere. L’ateneo pisano ha tutte le carte in regola per organizzare una ripresa alla vita normale della sua didattica, facendo comunque convivere lezioni a distanza con quelle in presenza». La conclusione di Micheletti, Mezzolla e Rutinelli: «Siamo convinti che il rettore ed il suo collegio accademico sapranno trovare le soluzioni migliori per la ripresa delle lezioni, magari allungando gli orari ed utilizzando più aule. L’anno accademico 2020-2021 potrebbe vedere un incremento di iscritti visto i provvedimenti del governo che prevede di esentare dalle tasse universitarie i redditi Isee fino a 20.000 euro ed applicando sconti per la fascia dai 20.000 ai 30.000. Pisa è sempre stata una università di altissimo livello ovviamente per la sua didattica ma anche per la possibilità di vivere in una città come la nostra. Questo valore aggiunto non va perduto».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Confcommercio che sottolinea con la sua presidente Federica Grassini: «nessuno pretende oggi la ripresa in blocco e immediata di tutte le attività didattiche, ma allo stesso tempo chiediamo al rettore un surplus di responsabilità verso una città e un territorio che all'università non hanno mai negato niente, in un quadro economico aggravato dal fatto che il turismo è totalmente azzerato».

«L'istituzione ai quali ci rivolgiamo è una eccellenza indiscussa, che fa della competenza e della ricerca i suoi punti di forza, e proprio per questo non dubitiamo che sapranno trovare i necessari accorgimenti per consentire una ripresa in aula di lezioni ed esami già dal prossimo autunno», conclude la presidente di Confcommercio.

massimo.corsini