Arci Pisa: "No all'assoggettamento IVA per il Terzo Settore"
"ARCI Pisa aderisce alla campagna di comunicazione oppressIVA che a breve partirà su iniziativa di ARCI nazionale"
Ha scritto Stefania Bozzi, presidente ARCI Comitato di Pisa APS ONLUS.
Con una legge emanata a fine 2021, lo Stato decretò l’obbligo di assoggettamento al regime IVA anche per gli Enti no-profit, quindi anche per i nostri Circoli e in generale per tutte le realtà che rientrano nel Terzo Settore.
Da subito ARCI nazionale si adoperò al fine di impedire l’entrata in vigore della norma, riuscendo a procrastinarla, adesso però il rischio si ripresenta in quanto, a partire da gennaio 2025, la legge sarà operativa, e le conseguenze saranno pesantissime per l’associazionismo no-profit, i nostri Circoli saranno equiparati alle imprese commerciali ed i nostri Soci diventeranno soltanto “clienti”, annullando così la funzione che, costituzionalmente, le nostre basi associative da sempre esplicano, e cioè quella di rappresentare un punto di ritrovo e di aggregazione molto importante soprattutto in zone o in quartieri dove i servizi sono spesso assenti, e dove i cittadini non hanno la possibilità di socializzare e di incontrarsi.
Dobbiamo ricordare che le realtà del Terzo Settore, e non ci riferiamo soltanto ai nostri Circoli ARCI, spesso sostituiscono lo Stato in molti servizi nei confronti dei cittadini, non dimentichiamo che, in un periodo buio come quello della pandemia covid, dai Circoli partivano volontari per consegnare generi alimentari e medicinali nelle case di chi era impossibilitato ad uscire, e queste attività continuano ancora e sono un aiuto importante per molte famiglie, contribuendo contemporaneamente a monitorare il territorio, si tratta di un tipo di solidarietà reciproca fondamentale per la convivenza sociale.
Tra poco avremo una scadenza elettorale importante, per il rinnovo di molte Amministrazioni Comunali (e per il rinnovo degli Organismi in Europa), chiediamo ai nostri candidati di lavorare per annullare la prossima entrata in vigore del regime IVA, che causerebbe un aggravio insostenibile per le nostre realtà associative, non soltanto dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista burocratico.
Il nostro Paese non può e non deve sfuggire all’adeguamento alle norme richieste a livello europeo, ma può senz’altro riconoscere l’importante funzione sociale – e non meramente economica – del Terzo Settore, riconducendolo fuori dal campo IVA, e per questo ARCI Pisa aderisce alla campagna di comunicazione oppressIVA che a breve partirà su iniziativa di ARCI nazionale.